Il barbaro di Renato Moriconi è un libro senza parole. Non è il primo libro di questo tipo in cui mi imbatto, vi ho già parlato di Viaggio di Aaron Becker e di Basta pannolino! di Emanuela Nava e Desideria Guicciardini, ma ne ho visti anche altri. Una storia non dev’essere per forza fatta di parole se le immagini sanno parlare da sole, e può essere molto divertente guardare i disegni insieme a un bambino e lasciare che siano le immagini a farci inventare le parole. Del resto fino a quando un bambino non sa leggere non c’è davvero bisogno di seguire il testo deciso dall’autore, la storia si può adattare ai suoi desideri. Io l’ho sempre fatto con ottimi risultati.
Per certi versi il suo libro mi fa pensare a Non è una scatola di Antoinette Portis, il tipo di logica (o dovrei dire di fantasia?) è lo stesso anche se il libro della Portis è più lineare. Il barbaro è la storia di un intrepido cavaliere che affronta ostacoli di ogni sorta senza paura, che siano mostri, delle fiamme altissime, i fulmini di uno spaventoso temporale o qualunque altra cosa. Questo senza mai cambiare espressione, con totale sdegno del pericolo, fino al momento dell’incontro con un mostro terribile, il più potente di tutti. E poi…
Io con la conclusione sono scoppiata a ridere, Moriconi è un genio.
Un’anteprima: http://www.galluccieditore.com/index.php?c=scheda_bibliografica_issuu&id=646&ref=.