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Rendere stabili le badanti Cococo di Arcore

Da Brunougolini
Nulla accumuna certamente il famoso gangster americano  Al Capone e le vicende che immobilizzano (come ha annotato la signora Emma Marcegaglia) da sei mesi l’attuale governo. E’ però quel nome è rimbalzato nelle cronache di queste ore a proposito della condanna che alla fine lo stesso Al Capone subì per evasione fiscale.
Ora c’è da dire che nelle notti di Arcore magari non si consumò il reato di prostituzione di minorenni, come giura l’esperta Daniela Santanchè.  Però potrebbero intervenire le “Fiamme Gialle”, ovverosia la Finanza, per il reato di evasione fiscale.
Non risulta infatti che a Ruby e le sue sorelline venisse richiesto l’apposito scontrino fiscale in cambio della prestazione anche amichevole, anche fatta solo di compiaciute chiacchiere con il nonnnetto bisognoso di affetto. Una prestazione da badanti, insomma. Ma che non può sfuggire al fisco. Noi tutti paghiamo i contributi alle filippine, polacche, rumene, marocchine che assistono amorevolmente i nostri vecchi. Nessuno, invece, ha compilato gli appositi moduli dell’Inps per lo stormo di giovani badanti assiepate ad Arcore.
 Eppure c’è stato in quelle notti un vorticoso e senza controlli giro di ricchezze. Il quotidiano “La Repubblica” ha fato i conti ed è giunto alla conclusione che siano stati raggiunti oltre 2,5 milioni di Euro nel 2010. Una cifra stabilita calcolando i regali in gioielli, le buste con le banconote da 500 euro…
E poi, a guardare bene oltre alla Finanza dovrebbe intervenire il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Quelle ragazze lavoravano in nero, non avevano nemmeno un misero contratto di collaborazione a progetto (anche se il progetto era chiaro). Non erano considerate nemmeno in affitto o stagiste.  Sarebbe necessario, a questo punto, stabilizzarle, con un contratto a tempo indeterminato. Tutte dentro Arcore di notte ma anche di giorno, vita natural durante. Così il Cavaliere ritroverebbe la sua serenità e nessuno avrebbe più niente da dire. Tutto in regola.

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