Riparte da Venezia il nuovo appuntamento espositivo di Stefano Curto, l’artista della luce e dei cristalli, che, dopo il successo dell’anteprima svoltasi a Venissa, incantevole tenuta nell’isola di Mazzorbo, approda con le sue opere nella prestigiosa galleria veneziana Bugno Art Gallery con una personale dal titolo Renovatio Splendor in programma dal 26 luglio al 31 agosto 2013.
Affermatosi con forza sulla scena artistica italiana, londinese e australiana, dopo un percorso di ricerca condotta a porte chiuse per sette anni, Curto è noto per la sua personalissima tecnica espressiva che si avvale, come “pennellate sulla tela”, di migliaia e migliaia di cristalli disposti su grandi pannelli di plexiglas. Tecnica che ritorna protagonista anche in questa mostra, sintesi dell’attività creativa e della vasta ricerca poetica dell’artista.

Dal plexiglas al tappeto, Curto è in grado di valorizzare diverse superfici come dimostra The Marvellous flight of coexistence, opera dal titolo evocativo ricca di 120.000 cristalli che si intrecciano a simboleggiare l’indissolubile legame e la coesistenza tra i popoli in una dimensione filosofica ed esoterica. Il tappeto volante è sospeso come il destino della coabitazione tra le genti, tema molto caro a Curto che ricorrerà, come un filo conduttore, in tutta la sua produzione. The Marvelous flight of coexistence è dotata di un fascino particolare creato dai materiali impiegati e dalla perfezione esecutiva in cui spicca un forte gusto estetico raggiunto tramite il cromatismo dei cristalli di ogni nuances e forma.
Pointy Print, altra opera protagonista della personale veneziana, è a tutti gli effetti una dichiarazione di poetica. “Man hurt man: l’uomo ferisce l’uomo, è la dichiarazione sostenibile che Curto imprime nel palmo di questa sua Pointy Print”, afferma il curatore Cecchetto. “L’opera indaga il tema dell’appartenenza al genere umano, frutto di un’ispirazione che prende forma dentro all’esperienza di un «attraversamento» nelle baraccopoli/slum dei villaggi indiani”. Luoghi dove è ancora possibile riconoscere i segni di un’esistenza parallela, altra.

Conclude la rassegna Emphasis, un vorticoso ritmo di quattro spirali colorate che l’artista ha creato riflettendo sulle ‘direzioni’ di scelta che ci fornisce il nostro subconscio e che egli indica, simbolicamente, con una spirale che brilla più delle altre, quella descritta “con enfasi”.





