Renzi al TG1: Medio Oriente, economia, P.A. e Senato

Creato il 14 luglio 2014 da Nicola933
di Mario Marrandino - 14 luglio 2014

Di Mario Marrandino. Il premier Matteo Renzi ieri ha rilasciato un’intervista al TG1 in cui sono emersi diversi aspetti della sua idea di politica sia interna che estera; sono state trattate tematiche forti e diverse, ve ne proponiamo un sunto.

Medio Oriente: la prima cosa da fare, dice Renzi, per porre fine alle violenze e all’orrore è fermare gli estremisti, compito necessario ma sicuramente non facilmente attuabile. Mercoledì prossimo, su richiesta della rappresentanza italiana al Consiglio Europeo, si parlerà proprio di questo nell’ordine del giorno. “Il ministro Mogherini è in partenza per il Medio Oriente per chi, come noi, ama quei popoli e quella terra, il dolore non può che trasformarsi in un’azione concreta per cercare di bloccare e stoppare la violenza e riaffermare il diritto di esistere e il diritto alla patria del popolo palestinese”.

Economia: quali sono i provvedimenti che il governo ha intenzione di mettere in campo per mettere al sicuro il nostro paese? “Diciamola chiara: basta con questo giochino per cui tutte le volte che c’è una crisi economica o finanziaria si aumentano le tasse. Bisogna avere il coraggio e la forza: uno, di eliminare le spese eccessive della pubblica amministrazione” dice agguerrito il premier, e aggiunge poi un secondo punto: “Cambiare l’architrave, l’infrastruttura dello Stato-Italia: giustizia civile più semplice, più leggera, fisco più diretto ed immediato, pubblica amministrazione finalmente al servizio del cittadino”.

Riforma della P.A.: si temono resistenze? Renzi sa che ce ne saranno “a bizzeffe“, ma è sicuro di ciò che ha in mente d’operare. Il cittadino non sarà più un suddito della burocrazia che deve fare lunghe code, preparare artificiose documentazioni, ma sarà un individuo che pretende “entro 24 ore, al massimo 48″ tutti i documenti di cui ha diritto. Una vera e propria “rivoluzione copernicana”.

Riforma del Senato: non si temono le insidie e gli oppositori e il testo è andato in Commissione e si prospetta un ulteriore ed ampia adesione a questa “rivoluzione del buonsenso”. “Meno poteri alle regioni, energia, grandi opere e promozione turistica di nuovo allo Stato, meno politici ed un sistema per fare le leggi più semplici più efficace”.


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