Sono trascorsi due anni dall’insediamento di Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Per l’occasione il Premier ha pubblicato delle slide su Facebook e aperto un sondaggio sulle prossime riforme.
21 febbraio 2014. Dopo una settimana caratterizzata dall’ormai leggendario hashtag #Enricostaisereno, a Palazzo Chigi avveniva lo scambio di consegne tra il Primo Ministro uscente Enrico Letta e l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi. Sono trascorsi perciò due anni dal giuramento ufficiale e ne mancano altrettanti alla scadenza del mandato, il 21 febbraio 2018. Il Premier ha ritenuto quindi che l’occasione fosse propizia per stilare un bilancio dei 730 giorni trascorsi alla guida del Paese.
Per farlo ha diffuso attraverso la propria pagina Facebook un post con il collegamento alle 24 slide riassuntive dell’operato del Governo Renzi negli scorsi 24 mesi. Il documento (intitolato “Due anni di Governo Renzi in numeri” e associato all’hashtag #ventiquattro) confronta i dati statistici precedenti all’insediamento e quelli della situazione attuale in numerosi e variegati campi, per evidenziare quelli che secondo il Governo sono i passi avanti compiuti finora (contestati dalle opposizioni parlaentari): disoccupazione (generale e giovanile), Prodotto Interno Lordo, ore di cassa integrazione, visitatori nei musei, credito alle famiglie, evasione fiscale, investimenti stranieri, copertura della banda ultra-larga e molto altro.
Renzi ha inoltre colto l’occasione per lanciare una sorta di sondaggio in materia di riforme, accompagnando il post con queste parole: «Buongiorno. Qui trovate #ventiquattro slide sui primi #ventiquattro mesi di governo. Siamo a metà del cammino, mancano ancora due anni. Qual è per voi la priorità? Qual è secondo voi la riforma più urgente, adesso?».
Durante la conferenza stampa indetta per i cronisti stranieri, Renzi ha toccato molteplici temi. Tra di essi l’Europa e l’immigrazione, la famigerata spending review, l’attuale situazione della ripresa italiana e la fiducia nel futuro. Non è mancato, infine, un endosement per la candidata alle primarie democratiche per le elezioni USA, Hillary Clinton: «Se parlo da presidente del Consiglio, lavoreremo con chiunque sarà presidente della Repubblica degli Usa. Se parlo da cittadino e segretario del Pd, dico che nel rispetto della grande democrazia americana io faccio il tifo per Hillary Clinton».
di Andrea SEVERINA
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