Mi domando semplicemente quando la smetteremo di sopportare questa presa per i fondelli continuata e aggravata così che ogni volta che cambia un governo di Palazzo, sempre peggiore di quello precedente, si leva la nota litania della creazione di un fronte comune contro la Merkel, salvo non farne nulla. Da oltre un anno e mezzo la politica italiana, impegnata nella rapina a mano armata di welfare, diritti e democrazia, senza riuscire o volere in nessun modo opporsi ai diktat della troika, dà in pasto ai cittadini due illusioni di riscatto o di via di fuga esterna: quella appunto del collegamento tra i Paesi della periferia e fino al settembre scorso quella di un mutamento miracoloso della cancelliera. Il secondo evento che è stato l’illusione venduta dall’ultimo Monti e da Letta, si è consumato nel nulla, come era ovvio e prevedibile, mentre per il primo si è perso troppo tempo e Hollande non solo non ha fatto ciò che aveva promesso, ma ora naviga nella direzione di un partenariato sia pure di minoranza con la Germania.
E tuttavia si continua a spacciare questa polverina, che tale rimane in mancanza di una vera discontinuità rispetto all’obbedienza che purtroppo occorre prima fare in proprio, senza illudersi che siano altri a trainarci. Anzi con Renzi sul quale sono calate benedicenti le larghe intese del sistema mediatico, la cosa assume un carattere di farsa gonfiando gli avvenimenti come un palloncino, di quelli da tenere per il filo alle fiere di paese. Alla fine tutto finisce in gloria con il giornale di De Benedetti che, nella speranza di essere salvato dal crack di Sorgenia, titola ”Il patto Renzi-Hollande: insieme per un’altra Europa”. Sarà forse la lista di Tsipras? Certo è curiosa la straordinaria abbondanza di quest’ altra Europa, ennesima fenice pre elettorale: che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa.
Ma la cosa inquietante è che invece dello sgignazzo che dovrebbe prendere tutti, c’è qualcuno che ci crede, che ci casca tutte le volte. Del resto la stampa italiana aveva fatto credere al tempo di Monti che si era giunto a un accordo definitivo fra i due Paesi, sulla Tav Torino – Lione, mentre non era vero un ciufolo e i francesi si erano bellamente tirati indietro. Quindi l’unica cosa sensata è interrogarci sul destino dei palloncini gonfiati quando sfuggono di mano e cominciano ad avere vita propria: prima qualcuno gli scambia per ufo, poi scoppiano.