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Renzi, il “solito noto”

Creato il 07 novembre 2013 da Albertocapece
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Mentre il marito finge di usare la bicicletta (fino all’angolo dove è celata l’auto blu) perché fa politico vicino alla gggente, la moglie del medesimo, per compensazione, ”percorre le corsie preferenziali a bordo dell’auto del marito” dotata di permesso rilasciato dal Comune. Beccata. Certo una miserabile storia di piccoli privilegi e astuzie mediatiche con media complici, se non fosse che il marito si chiama Matteo Renzi. Se non fosse che lo stesso Renzi è stato appena condannato dalla Corte dei Conti per un danno erariale di oltre 9 milioni, sanzionato con una multa di soli 14 mila euro per il periodo in cui era presidente della Provincia. Se non fosse che il medesimo Matteo Renzi è il vincitore in pectore delle primarie del Pd.

Certo un bel cambiamento quello che si prospetta, tanto più che altre indagini si annunciano sul periodo da sindaco e tutto non si riduce solo alle stratosferiche spese per viaggi, ristoranti e alberghi del Renzi in Provincia, ma alla creazione di un vero e proprio “cerchio magico” con distribuzione di prebende, incarichi e opachi intrecci tra l’amministrazione pubbliche e alcune società – Florence Multimedia, Dotmedia, ed Eventi 6, quest’ultima di proprietà della famiglia Renzi – a fare da collante e da catena di trasporto dei “benefici”. Un cerchio magico che adesso fa il bello e il cattivo tempo nelle banche locali con Matteo Spanò a capo della Banca di Credito Cooperativo di Pontassieve (oltre che presidente del Museo dei Ragazzi di Firenze) e Matteo Carrai, braccio destro del sindaco, presidente della società aeroporti fiorentina, consigliere della Fondazione Carifirenze (azionista di Intesa San Paolo al 3,2 per cento) e della municipalizzata Firenze Parcheggi, oggi “attenzionata” dalla Guardia di Finanza che sta verificando gli appalti degli ultimi anni. Carrai peraltro è stato fondatore dei circoli di Forza Italia nel Chianti. Tutto si tiene, anche se si cerca di parlarne il meno possibile.

C’è da chiedersi davvero che fine abbia fatto il Pd, che fine abbia fatto la socialdemocrazia residua se questo personaggio così “vecchio” , così “solito noto” ne è divenuto la speranza e il profeta. Passi che da quando è sotto le luci della ribalta grazie a finanziamenti milionari di incerta origine finanziaria, non è riuscito ad esprimere un’idea politica che sia una, ma anche ritrovarsi con un ennesimo marpione dotato di un senso della cosa pubblica uguale a zero, non mi pare segno di vitalità. Anzi sembra una di quelle brevi remissioni che annunciano il decesso. Un caro estinto in maniche di camicia, ancora con il trucco per non sparare nelle telecamere, mentre ci si prepara al funerale del Paese con una stabilità da fune tesa sul precipizio, un ricattatore compulsivo con la sua pistola caricata a carteggi segreti, un vegliardo che svanvera e il “serio” nipote frutto di una culturina conformista che gli consente di dire fesserie in tre lingue, anche se disgraziatamente ignora quella in cui vengono dettati gli ordini. Come nuovo non c’è male, complimenti per il film.


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