Nessuna nuova tassa, lo ha promesso Renzi, non serve inventarsi nuove gabelle, è sufficiente inasprire quelle che ci sono già.
Meno di un mese fa avevo pubblicato il primo articolo sull’argomento (leggi qui), ed ora ecco il seguito, perché naturalmente questo è un argomento “a puntate”.
Il gioco è questo: dal Governo vengono fatte filtrare le notizie tramite giornalisti compiacenti, insomma le solite testate che tutti noi conosciamo, Corriere della Sera, Repubblica, il Sole 24 Ore ecc. ecc. i quali hanno il compito di pubblicare articoli “esca”.
Cosa sono gli articoli “esca”?
Semplice, quegli articoli che le “testate” più celebrate concordano con “la politica” che governa, per tastare il polso degli italiani.
Il “giornalista” o sedicente tale, si presta quindi a fare un articolo in cui si paventa un ventaglio di misure di carattere economico/fiscale che il governo intende immettere nella prossima legge di stabilità (quella che una volta si chiamava “finanziaria”, si insomma la super-stangata che annualmente si abbatte sulle teste degli italiani), e poi si sta a vedere “l’effetto che fa”.
Se si sollevano forti proteste, tali da far crollare la popolarità del Governo e quindi perdere tanti voti, allora il Premier si presenterà alla televisione e dirà che lui non aveva pensato “nemmeno per un nanosecondo” ad introdurre o inasprire quella tassa, ma che erano solo illazioni giornalistiche senza alcun fondamento.
Se invece non insorgono tante proteste … beh! Allora è andata, l’hanno sfangata, un sospiro di sollievo da parte del Premier e quella nuova tassa (o l’inasprimento di una esistente) sarà introdotta.
Un esempio?
L’aumento smisurato dell’imposta sui redditi di natura finanziaria, che, naturalmente, per farli sembrare un “privilegio” vengono chiamate “rendite”. Già usare questo termine è una presa in giro intollerabile perché con i tassi a zero nemmeno il capitale più faraonico permette ad una persona di vivere “di rendita”.
Comunque sia, dato che la maggior parte degli italiani non ha capitali da investire, visto che arriva a malapena a fine mese, dell’aumento delle imposte sulle “rendite finanziarie”, come suol dirsi, non gliene poteva fregar de meno. Dei quattro gatti che hanno ancora qualcosa da parte, la maggioranza ormai era rassegnata all’ennesima “rapina” di Stato, e non ha protestato. E dei due gatti che hanno protestato? Beh! A Renzi non gliene poteva fregar de meno visto che quelli già non votavano PD e mai l’avrebbero votato.
Quindi l’aumento delle “rendite finanziarie”, ennesima rapina di Stato, è diventata legge ed è già operativa (naturalmente retroattivamente) dal primo luglio.
Oggi si fa lo stesso giochetto con la tassa di successione.
Allora fra le 29.700 tasse che ci sono in Italia si vanno a vedere le sole che hanno aliquote mediamente inferiori a quelle applicate nell’Ue, così si dirà che non è un inasprimento fiscale, ma “un’armonizzazione” alle aliquote applicate nell’Unione europea.
Penso che a questo punto sia rimasta solo la tassa di successione, per tutto il resto siamo già al top, ed allora, indovinate cosa trovate oggi sui giornali italiani a tiratura nazionale?
Ma guarda che caso!
Ci sono articoli che trattano proprio l’argomento della legge di Stabilità, ed in questi articoli si ipotizza che allo studio del Governo ci sia un inasprimento della tassa “più giusta” che ci sia, quella sulle successioni e donazioni, con l’obiettivo di raddoppiare gli introiti provenienti da questi privilegiati che hanno avuto un padre facoltoso, sia abbassando le franchigie che innalzando le aliquote.
Ed ora, dopo aver gettato il sasso nello stagno, oppure aver gridato “Aiuto! Aiuto! E’ scappato il leone” come diceva il compianto Jannacci, stiamo a vedere “l’effetto che fa”.
Non ci saranno grandi proteste?
Ebbene, vedrete allora che “armonizzeremo” la tassa di successione, tanto, dopotutto, chi si va a colpire?
Soltanto un gruppetto di persone, non certo quelli che si “spezzano la schiena”, anzi!
Verranno bastonati solo figli di papà, fannulloni o nullafacenti, che se la spassano tranquillamente senza alcun merito … e vivono pure di rendita!
Evviva la giustizia sociale.
Alla prossima puntata.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro