Renzi non ci sta ad essere infilzato. Era più divertente giocare al Piccolo Rottamatore"

Creato il 02 luglio 2013 da Tafanus

Renzie Fonzie attacca i "capicorrente" del Pd: "Contro di me tiro al piccione, non ci sto"

(...e viene da chiedere al Bischero di Frignano come definirebbe - se non "corrente" - la conventicola dei renzian-fonziani. Per dirla con un francesismo: ogni giorno che passa, mi sta un po' di più sui coglioni. NdR)
Il sindaco di Firenze, protagonista di una battaglia sulle regole del congresso, insorge: "Da Epifani nessuna data. I dirigenti si diano una mossa". E ancora: "Se mi candido non chiederò il permesso". D'Alema: "Eviti di candidarsi a segretario e aspetti il centrosinistra".

Non ha intenzione di chiedere il permesso a nessuno, tantomeno ai capicorrente: se Matteo Renzi deciderà di candidarsi, lo farà, afferma, mantenendo "la freschezza e la serenità di chi crede che la parola leggerezza in politica sia un valore". Ma, soprattutto, non vuole essere più trattato da "bambino bizzoso cui si promette la caramella se non piange". Il sindaco di Firenze affida alla newsletter che invia ai suoi sostenitori l'ultimo sfogo, dopo che anche Massimo D'Alema si è schierato dalla parte di quanti (dai bersaniani a Cuperlo, da Fassina a Epifani), all'interno del Pd, sostengono che le cariche di segretario del partito e candidato premier debbano essere separate, sostenendo che non si possano creare regole ad hoc per Renzi: "Lo Statuto del partito lo abbiamo derogato per lui...mica possiamo sempre usare le regole per Renzi", aveva detto ieri e in serata, intervenendo al Tg1, ha invitato Renzi a evitare di candidarsi alla segreteria del Pd e ad aspettare le primarie per il candidato premier delle prossime elezioni: "Renzi ha detto tante volte che lui vuole essere la persona che si candida a guidare il centrosinistra alle prossime elezioni: aspetti le primarie per il leader del centrosinistra e ci consenta di eleggere il segretario. Altrimenti rischiamo di logorare un buon candidato e di eleggere un cattivo segretario".
Insomma, il sindaco avverte che sta salendo il fuoco di sbarramento contro di lui e decide di far sentire la sua voce.
Tiro al bersaglio contro bimbo capriccioso. "In privato tutti mi dicono: Matteo, stai buono, ti facciamo fare il candidato premier. Stai buono, che poi tocca a te. Insomma: un bambino bizzoso cui si promette la caramella se non piange. Signori, conosco il giochino: i capicorrente romani prediligono lo sport del tiro al piccione. E io sinceramente non ho molta voglia di fare il piccione", si legge nel testo di Renzi. L'ex rottamatore si dice convinto che chi continua a criticarlo, non lo conosca: "Io faccio una battaglia se voglio affermare un'idea, non se devo ambire a una poltrona. La poltrona al massimo è strumentale alla realizzazione dell'idea, non è il contrario".
"Il Pd che vorrei". "Sogno un Partito democratico che cambia per cambiare l'Italia. Per prenderla per mano e portarla nel domani. Il Partito democratico che vorrei, chiunque ne sarà leader, è un partito aperto, coraggioso, che accoglie le persone senza respingerle ai seggi, che ha il coraggio di andare controcorrente e contro le correnti. Io vorrei un Pd capace di vincere. Il Pd delle correnti non riesce a vincere, al massimo può partecipare" (...azz...che belle parole! Non significano un cazzo, se analizzate in trasparenza, ma affascinano i new-gonzies... NdR)
Le polemiche su Ponte Vecchio. Il sindaco di Firenze, poi, torna sul caso della chiusura di Ponte Vecchio: "Non è vero che abbiamo chiuso per la prima volta Ponte Vecchio. Era già stato chiuso, senza polemiche, per Lucio Dalla con Benvenuto Cellini o per la sfilata di Roberto Cavalli" ha sottolineato il sindaco nella e-nws. "Stavolta - ha chiarito il primo cittadino del capoluogo regionale toscano - abbiamo coinvolto i top clients mondiali di Ferrari, potenziali investitori in città".
La risposta dei big: "Piccione o colombina?". Non si è fatta attendere la reazione dei big del Pd alle parole di Renzi, anche se non raccolgono la metafora aviaria, se non per rivoltarla nei confronti dello stesso Renzi. "Fa il piccione o la colombina?", si chiede ad esempio l'ex presidente del partito Rosy Bindi. "Come dicono a Firenze, renzi fa il fava...", ironizza Nico Stumpo, già capo dell'organizzazione, che Renzi definì "il killer delle regole" alle primarie di ottobre. "In fondo - osserva Stumpo - anche lui è un capocorrente, con rappresentanti in segreteria e anche nella Commissione congresso". Parere non dissimile da quello di Beppe Fioroni. Il big dei popolari, manda a Renzi un sentito ringraziamento via Twitter. "Grazie Matteo, oggi mi sento meno solo. Sono tornati i brutti sporchi e cattivi capicorrente. Come dire, la coerenza paga!". In realtà, osserva Fioroni, non è appropriato il paragone con il piccione. "Quelli sono uccelli che viaggiano in stormi ampi, e hanno il senso della casa...". Gero Grassi, vicepresidente del gruppo Pd, dà man forte a Fioroni: "Renzi riconosce solo i pretoriani che ha portato a Roma. A sentirlo parlare contro Betori, si direbbe che si prepari all'ascensione al soglio pontificio...". Pier Luigi Bersani, invece, non vuole neppure entrare in argomento: "Tenetemi fuori dai piccioni...", si limita a dire [...]
(Fonte: Repubblica.it)


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