Di Oreste Cirillo. Il 2 luglio il Presidente del Consiglio italiano, Metteo Renzi, farà il suo debutto ufficiale come presidente di turno dell’Unione europea, per la durata di 6 mesi. Pochi per incidere in maniera strutturale sulle politiche di Bruxelles, ma abbastanza per smuovere le acque. Renzi punta infatti a lanciare un piano rivoluzionario dal punto di vista economico, forte della nuova flessibilità garantita dall’ Europa – affermata anche all’ ultimo Vertice Ue.
Mercoledì il premier dovrà parlare di fronte ai nuovi 766 eurodeputati – alla prima sessione plenaria dopo le europee – di cui almeno un terzo di loro è dichiaratamente antieuropeista. “A loro rispondiamo con la speranza” ha dichiarato Renzi. Riguardo al programma non si parla di riscrivere i Trattati europei, ma vi è in cantiere un mega piano di investimento Italo-Francese di 240 miliardi in 5 anni da destinare alle zone più bisognose, per finanziare grandi infrastrutture nell’energia, ricerca e innovazione, educazione e digitale. I dettagli del piano – che verrà precisato solo dopo l’estate – sono messi nelle mani di Sandro Gozi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche europee, ed il francese Harlem Desir.
L’obiettivo – di cui ha scritto in esclusiva il quotidiano La Repubblica, diretto da Ezio Mauro– risulta essere molto ambizioso, in quanto punta alla mobilitazione – convincendo i paesi del centro-nord Europa (Germania in primis) – a mobilitare centinaia di miliardi europei per finanziare grandi infrastrutture privilegiando le Piccole e medie imprese. “Per accedere a questi soldi ogni paese membro dovrà scrivere un piano di investimento pluriennale da sottoporre a Bruxelles. E per aumentare la capacità economica del fondo, Italia e Francia proporranno anche di dare nuova enfasi ai Project Bonds, al momento un semplice progetto pilota”.
“La partita si sposta dall’Europa in Italia – ha chiarito il premier ai suoi - abbiamo fatto capire che siamo un Paese forte, che non va con il cappello in mano ma si fa rispettare. Adesso però la palla è tutta nel nostro campo. Tocca a noi in Italia fare le riforme se vogliamo la flessibilità dall’Europa. E spero che adesso sia chiaro perché abbiamo modulato sui mille giorni l’impegno: perché questo è l’orizzonte di cui necessitiamo”. Questa settimana sarà quindi fondamentale per le riforme, avendo organizzato incontri con le maggiori forze politiche – pur dovendo prima riappianare le polemiche interne al suo PD.