Renzi: "vengo attaccato anche da chi mi sosteneva"

Creato il 07 marzo 2014 da Antonella Di Pietro @Antonella_Di_Pi

In una intervista telefonica di Federico Geremiccia, pubblicata su La Stampa, il premier Matteo Renzi si sfoga dicendo: "Avevo dei nemici che mi attaccavano, ma lo sapevo e lo tenevo nel conto, ma ora mi attaccano anche quelli che prima mi sostenevano e, onestamente, non capisco sulla base di che, visto che non abbiamo ancora nemmeno cominciato. La squadra di governo tiene e mi pare buona. La Boschi regge in una postazione delicata e anche la Mogherini, attaccata da più parti, sta guadagnando la stima dei suoi colleghi europei. Quindi, di che parliamo? Per cosa mi criticano? Se è per la storia dei sottosegretari o per i cori dei ragazzi di Siracusa o addirittura per il fatto che abbiamo denunciato che la situazione economica trovata non è quella che diceva Letta, allora davvero non capisco e mi arrabbio". 
"Sui conti c’è poco da dire: è stato addirittura Saccomanni ad avvisarci che le cose stavano in un certo modo... Dunque non capisco né gli attacchi né le ironie. - continua Renzi - Sui sottosegretari, poi, sono disposto a discutere con chiunque. Dovrei buttare fuori dal governo De Filippo per delle spese in francobolli? Qui si pone davvero un problema di civiltà... Mi pare surreale. E più surreale ancora, mi permetta di dirlo, è che al coro si sia aggiunto Pippo Civati, che ha fatto le primarie contro di me precisamente nella condizione di indagato in cui sono De Filippo e alcuni altri". 
Riguardo alla canzoncina dedicatagli dagli alunni della scuola "Raiti" afferma indignato: "C’è qualcuno che pensa che abbia chiesto io ai dirigenti della scuola di far cantare quelle strofe? Oppure che avessi dovuto fermarli e rimproverarli? È una polemica letteralmente ridicola, idiota. E dovrebbe far riflettere, piuttosto, la reazione stizzita di Beppe Grillo. Io che vado nelle scuole - e non a Roma o a Milano, ma a Treviso e Siracusa - smonto il paradigma accusatorio che ha fatto le fortune del leader 5 Stelle: e cioè, la casta che se ne sta rinchiusa nel Palazzo mentre lui sta in mezzo alla gente. Ma invece di riflettere su questo, si montano polveroni e polemiche inutili contro di me". 
"Alla Camera abbiamo avuto molti voti su questioni difficili, - prosegue il premier - come le soglie: e sono andati bene perché la maggioranza ha tenuto. Poi, certo, ci sono stati dei franchi tiratori, ma non devo esser io a spiegare che il Parlamento funziona così... Vedo che c’è molta discussione, e lo capisco, sul fatto che la legge elettorale varrà solo per la Camera e non per il Senato: ma stamane (ieri per chi legge, ndr) ho riunito la segreteria del Pd e mi hanno ricordato che già in una riunione con i gruppi parlamentari, a dicembre, avvertii che si sarebbe potuta creare una situazione così... Insomma, non sono preoccupato: avevo promesso una nuova legge elettorale in tempi veloci e così sarà". 
Per fortuna "tra la gente va bene", conclude Renzi: "La fiducia in me e nel governo cresce, e io credo che conti questo, per adesso. In queste due prime settimane sta andando né meglio né peggio di come m’aspettavo. Va come prevedevo, insomma, e col Consiglio dei ministri di mercoledì comincerete a vedere i risultati. Ma certe cose non finiranno mai di sorprendermi...".
A.D.P.

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