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Renzi visto da Bruxelles

Creato il 04 marzo 2014 da Webnewsman @lenews1
Renzi visto da Bruxelles Pubblicato da Mathias Mougoué

“Dinamico, ambizioso, assettato di potere”. Così le varie testate che ruotano intorno all’emiciclo di Bruxelles dipingono il fresco Presidente del Consiglio Italiano. Il giovane dirigente dal profilo ideale ha bruciato le tappe con una velocità supersonica. Praticamente sconosciuto fuori dai confini nazionali un anno e mezzo fa, Matteo Renzi scese nell’arena politica nel 2001, diventando coordinatore locale del partito di orientamento cristiano La Margherita prima di essere eletto Presidente della Provincia di Firenze nel 2004, e successivamente sindaco della città nel 2009. Da quando è stato eletto Segretario del PD l’8 dicembre scorso, Renzi in Europa è sempre più considerato come un personaggio capace di sedurre tanto a destra quanto a sinistra e mezzi d’informazione come la versione online del quotidiano francese L’Express pongono l’accento sul fatto che abbia impressionato Berlusconi “Himself”. I due uomini politici hanno siglato un patto a metà gennaio volto a riformare il sistema elettorale. “Non è comunista” ha rimarcato il Cavaliere parlando del giovane dirigente come sottolineato da Philippe Ridet dell’autorevole Le Monde. Forte di questa prepotente ascesa, Matteo Renzi ha fatto capitolare il suo “amico” Enrico Letta, proprio mentre si difendeva platealmente dal covare tali intenzioni, spiega il Courrier International. Il suo programma politico rimane abbastanza sfocato per gli ortodossi d’Europa –meno spese pubbliche, meno burocrazia…- e per questo motivo riscontra ancora tanto scetticismo. Tuttavia i suoi talenti di tribuno gli sono giovati più ampiamente. La mozione proposta chiedeva di “aprire una fase nuova con un esecutivo nuovo”. È cosa fatta. Prima, l’ambizioso giovane politico aveva fornito prova eloquente e temibile di efficacia rendendo pubblica la prima parte del suo programma: mettere fuori circuito i dinosauri del suo partito. Un anno fa Massimo D’Alema, ex premier e Walter Veltroni, già Sindaco di Roma, rinunciarono alle legislative. Matteo Renzi la stella nascente diverrà il quarto capo di governo Italiano a partecipare al Consiglio Europeo durante la stessa legislatura. Sarà anche il più giovane.     In Italia come a Bruxelles, Matteo Renzi dovrà convincere. In effetti, è il terzo Presidente del Consiglio dai tempi di Berlusconi ad accedere a queste funzioni senza l’esame delle urne. “A Bruxelles, vi si osserva con curiosità” riferiva La Stampa qualche giorno fa. Nello stivale, un sondaggio recente indicava che 54% degli elettori gli avrebbe concesso la fiducia. Tuttavia, alleggia la tendenza a ricordare a Renzi, definito “uomo frettoloso” che il Sindaco di Firenze non è il Sindaco di un Paese. Maniche rimboccate, giacca di pelle e bicicletta, quello che viene sopranominato Fonzie dovrà affrontare i sospetti e tanti altri appetiti di potere. Contrariamente a quanto si temeva a Bruxelles, la costituzione del governo non si è fatta attendere. “Matteo il seduttore” ha fatto fronte alla realtà come auspicato da La Repubblica. Le Monde nota che ha usato le alleanze nel miglior modo per costituire la sua “dream Team” con una parità dei generi alla Hollande. Renzi ha dovuto accettare il rifiuto della sinistra radicale di Ecologia e Liberta (Sel) a entrare a far parte del governo al fianco del Nuovo Centro Destra (NCD) e vice versa. Il NCD ha sfruttato la consapevolezza della sua indispensabilità per garantire una maggioranza al Senato, esigendo più ministeri rispetto alla precedente legislatura. In quanto all’ala sinistra del PD, temendo di non vedere la sua identità sufficientemente rappresentata nel programma politico del Premier, ha fatto pesare quanto bastava la sua decina di voti. Per Renzi, uomo abituato a sfondare, si prospetta forse un mandato simile a un numero da equilibrista.


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