Una grande campagna di vaccinazioni contro poliomelite e morbillo é stata messa in atto nella Repubblica Democratica del Congo nonostante il Paese stia vivendo politicamente momenti davvero difficili.
La decisione di ricorrere alle vaccinazioni é scaturita dopo un aumento dei casi di contagio nel 2011, secondo dati riferiti anche dall'Unicef.
Secondo queste rilevazioni nel 2011 si sono avuti 128.965 casi di morbillo e89 casi di " polio di tipo 1".
Il morbillo ha causato 1573 decessi.
L'attuale campagna di vaccinazioni si rivolge ad 1 milione e700mila bambini tra i 6 e i 9 mesi e viene condotta nelle province di Bandundu,Bas-Congo,Kasai Orientale,Katanga, Maniema e South Kivu.
In queste zone è stato monitorato circa un milione e centomila bambini con meno di cinque anni di età.
Il virus della poliomelite, dopo essere stato apparentemente debellato, è ricomparso nella Repubblica Democratica del Congo nel 2006, con ben 13 casi.
Il picco più alto, però, si è registrato nel 2010 con addirittura 100 casi.
Mentre tutto questo è in corso nel Paese per migliorare il più possibile la qualità della vita dei congolesi,duramente provati ,da sempre, da continue guerre intestine, il "coraggio della verità" manca ai politici locali in quanto debolezze, imbrogli e molti incidenti ,con diversi morti, hanno connotato la rielezione dell'attuale presidente Joseph Kabila.
Si vorrebbe l'annullamento dei risultati delle ultime elezioni presidenziali che, a detta degli stessi congolesi, costituiscono una vergogna inaccettabile mentre, sarebbe forse il caso, che la comunità internazionale non riconoscesse l'attuale Governo.
Invece tutto tace.
Come da vecchio copione.
E i congolesi sono i "senza voce" di turno.
Perché?
Perché nessuno ha voglia di sporcarsi le mani, specie se gli interessi che legano il resto del mondo al Congo significano buoni affari e ricchi profitti.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)