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Rep.Dem. del Congo / No alla "balcanizzazione del Paese

Creato il 02 agosto 2012 da Marianna06

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E’ partita ieri, 1 agosto, da Kinshasa, la  cosiddetta” Marcia della speranza” con l’obiettivo di porre fine quanto prima alla guerra civile nel Kivu, zona orientale della Repubblica democratica del Congo ai confini con il Rwanda, dove gli uomini dell’M23, ribelli fuoriusciti dall’esercito regolare congolese, con il quale in precedenza avevano firmato un accordo d’integrazione e, oggi, con l’appoggio silenzioso di Rwanda e di Uganda, dissociatisi dall’impegno con Kabila, seminano terrore e morte tra la popolazione civile.

La marcia ha coinvolto ben 47 diocesi congolesi ,  circa 200 mila persone , che hanno palesato tutte il medesimo intento e cioè che la pace e la fratellanza sincera ritornino nella loro terra, troppo a lungo tormentata (i mortiormai si contano a migliaia), per interessi che esulano dal contesto strettamente congolese .E nessuno “strappo” soprattutto al territorio.

E si pensa subito alle ricchissime miniere del Kivu da cui l’Occidente, grazie alla troppo disinvolta’intermediazione africana, prende purtroppo a piene mani, e senza contraccambio, per alimentare la propria industria in generale e  lo sviluppo irrefrenabile di tecnologie avanzate ( ad esempio il coltan é indispensabile nei nostri PC o nei telefonini et similia).

Nonostante gli Usa, la Gran Bretagna e l’Olanda, appurate le responsabilità dirette del Rwanda e dell’Uganda , abbiano chiuso in parte i rubinetti degli aiuti al Paese di Paul Kagame, il movimento M23 prosegue inspiegabilmente nelle sue azioni di disturbo e di offesa.

E ha conquistato Bunagana,alla frontiera con l’Uganda, e altre sei località della provincia.

E non ha, al momento, alcuna intenzione di resa o negoziato.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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