Ecco, Repeaters parte da quello spunto con tre ragazzi incastrati dentro un loop temporale.
Quindi niente di originale, a parte che i tre protagonisti (due ragazzi e una ragazza)sono sono ex-tossici in rehab. La pellicola di Bessai si salva proprio grazie a questo piccolo spunto di originalità, alternandosi tra il thriller il dramma. Se una prima parte è sicuramente più accattivante con i tre che se ne fregano e fanno quello che gli pare (rapine, conti non saldati, piccole vendette fino a provare il suicidio), nella seconda partefa capolino la componente drammatica. Qui mentre il più schizzato dei tre decide di andare oltre e provare l'omicidio, lo stupro e un'accanimento distruttivo e maniacale verso i suoi stessi amici, gli altri due cercano in qualche modo la redenzione e si buttano nell'amore.
Bessai, anche se non filma un capolavoro, se la cava piuttosto bene riuscendo nella già faticosa impresa di non tediare e soprattutto nel non cadere nel ridicolo.
Un thriller senza troppe pretese che si lascia guardare e che per parità di prodotto mi viene da accostarlo a Brotherhood.
Imdb