STEFANIA RIMINIMa non è che abbiamo abbellito i conti anche con i derivati per riuscire ad entrare? E i tedeschi potevano non sapere visto che ne abbiamo fatti proprio con la Deutsche Bank? La verità ce la può raccontare uno dei protagonisti di quella stagione storica, l’ambasciatore Joachim Bitterlich, consigliere politico del cancelliere Helmut Kohl.STEFANIA RIMINIVoi vedevate che noi avevamo dei tassi d'interesse molto bassi?JOACHIM BITTERLICH – EX AMBASCIATORE E CONSIGLIERE PER LAPOLITICA ESTERA DI HELMUT KOHLGrazie ai derivati. Ma, beh, in qualche misura era un sistema di scommesse, se vogliamo.STEFANIA RIMINIEra, scusi?JOACHIM BITTERLICH – EX AMBASCIATORE E CONSIGLIERE PER LAPOLITICA ESTERA DI HELMUT KOHLUn sistema di scommesse. O avrebbe funzionato e l’Italia sarebbe stata a posto,oppure avreste corso dei rischi, allo stesso tempo. Se l’economia non fosse migliorata, avreste corso dei rischi con questi derivati. E l’Italia ne era consapevole.STEFANIA RIMINIE i tedeschi lo sapevano?JOACHIM BITTERLICH – EX AMBASCIATORE E CONSIGLIERE PER LAPOLITICA ESTERA DI HELMUT KOHLLa Germania lo sapeva, e anche le banche tedesche lo sapevano. E alcuni funzionari governativi ortodossi si erano rivolti al Cancelliere e gli avevano chiesto “per favore, non possiamo accettare l’Italia nell’unione monetaria”.STEFANIA RIMINIQuindi lo sapevano tutti che gli Italiani non avevano i numeri per entrare, ma dovevano essere ammessi per altre ragioni?JOACHIM BITTERLICH – EX AMBASCIATORE E CONSIGLIERE PER LAPOLITICA ESTERA DI HELMUT KOHLPer ragioni politiche. Perché era l’Italia. Scusi, immaginiamo solo per un momento che gli Stati membri dell’Unione Europea avessero deciso di andare avanti senza l’Italia. Abbiamo accettato i trucchi di quasi tutti, da una parte o dall’altra, ma non quelli degli italiani? Noi sapevamo e Ciampi aveva detto ai tedeschi “Vi prego, abbiamo bisogno di questa unione monetaria per riuscire a salvare l’Italia e la sua economia”. E aveva ragione.Abbiamo ora un'Europa unita solo sulla moneta e sul debito, ma non siamo riusciti ad unire l'Europa su politiche del lavoro, immigrazione, lotta alle mafie .. E nemmeno noi, in Italia, abbiamo fatto le riforme che sarebbero servite per rilanciare l'economia. PS: interessante scoprire che fine hanno fatto i nostri migliori tecnici in Economia
MILENA GABANELLI IN STUDIODomenico Siniscalco dopo aver fatto il direttore generale del tesoro e il ministro, non ha nemmeno aspettato che scadessero i 12 mesi di legge per cambiare casacca, e lo troviamo in Morgan Stanley.. Anche il suo successore Vittorio Grilli è passato velocemente dal Tesoro alla JP Morgan, la stessa banca che già aveva ingaggiato come consulente l’ex capo di gabinetto del Tesoro Linda Lanzillotta. La Deutsche Bank si è fatta consigliare dall’ex ministro del Tesoro Giuliano Amato, Dresdner Bank dall’ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio, Goldman Sachs dall’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta.
Mentre l’ex ministro dell’economia Giulio Tremonti invece non è passato dall’altra parte, c’è il suo socio di studio Enrico Vitali che fa da consulente alla Goldman Sachs Italia. Tutta la prima linea del Tesoro è passata a lavorare o collabora con le banche, che sanno bene com’è la posizione in derivati del Tesoro, chi non lo sa è il Parlamento che lavora per il popolo italiano, e deve approvare il bilancio, senza conoscere contratti che possono incidere sui conti, perché, dice Padoan spiattellare questi affari farebbe un danno al Paese . Ora non è che bisogna fare i cartelloni, ma incaricare un organismo terzo che rifaccia i conti e poi dica ai cittadini che pagano, “tranquilli va tutto bene”, perché no? A meno che questi derivati, non servano ad altro.
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