Una “porta chiusa” a tutte quelle persone desiderose di lasciare il Centrafrica per rifugiarsi nel paese vicino, condannandole a ulteriori sofferenze.
Ha denunciato i risvolti umanitari della chiusura del confine ciadiano, decisa da N’Djamena la scorsa settimana, l’organizzazione internazionale Amnesty International.
In una nota viene chiesto al Ciad di riaprire la frontiera per “evitare conseguenze drammatiche per quelle decine di migliaia di persone in fuga dalle violenze in Centrafrica, aggravatesi per altro, come ben sappiamo, negli ultimi mesi”.
Il presidente Idriss Deby Itno ha ordinato la chiusura di un confine poroso lungo mille chilometri, ufficialmente per “bloccare le infiltrazioni di combattenti armati che potrebbero destabilizzare le regioni frontaliere.
Realmente c’è stato il ritiro dei soldati ciadiani, piuttosto numerosi in Centrafrica,un ritiro imposto dalle circostanze, in quanto essi, i militari, si erano trasformati in predoni e assassini, pari al nemico se non peggio. Mentre la loro presenza avrebbe dovuto significare aiuto alle popolazioni.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)