Con i carri armati schierati nelle vie della capitale, Kinshasa ,per prevenire nuovi scontri, martedì 20 dicembre Joseph Kabila ha giurato ufficialmente assumendo il secondo mandato presidenziale alla guida della Repubblica Democratica del Congo.
E questo ovviamente dopo le contestate elezioni di novembre.
Una situazione di tensione che si fa di giorno in giorno più esplosiva sopratutto in vista di domani,30 dicembre, quando il rivale di Kabila, sconfitto alle elezioni,Etienne Tshisekedi, ha annunciato di voler a sua volta giurare da presidente, rifiutando così il risultato delle urne che lo ha visto conseguire il 32% dei consensi.
Nonostante le cifre annunciate dalla Commissione elettorale nazionale indipendente(CENI), Tshisekedi si è, infatti, autoproclamato vincitore, contestando i dati diffusi, e si riterrà tale fino a quando non saranno riconteggiate le schede.
La tornata elettorale è stata comunque caratterizzata da violenze e sospetti di brogli.
E da più parti si è detto a chiare lettere che i risultati pubblicati dalla commissione elettorale nazionale non rispecchiano né la verità delle urne,né la giustizia.
Sia organizzazioni per i diritti umani,tanto a carattere internazionale che locale, che esponenti politici, hanno già denunciato il potere in carica, che avrebbe spinto leForze Armate ad azioni brutali contro i contestatori di Kabila, compresi saccheggi, arresti sommari ed omicidi.
Nel mentre attendendo gli eventi di domani e incrociando le dita, auguriamoci il minor danno possibile.
Anche se, date le premesse e conoscendo bene il contesto, una "certa" calma per le vie di Kinshasa sarà sicuramente piuttosto difficile.
ndr.) Nella foto in basso: Kinshasa di notte.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)