Oggi, miei cari lettori del baule, vi racconto le mie impressioni e il mio pensiero su Requiem, ultimo capitolo della trilogia distopica scritta da Lauren Olivier.
Se non avete letto Chaos però, non andate oltre, contiene spoiler!
Titolo:
Requiem
Autore:
Lauren Olivier
Editore:
Piemme
Collana:
Freeway
Serie:
Delirium #3
Anno:
2014
Pagine:
335
Prezzo:
17,00
Trama:
Mi chiamo Lena e sono infetta, perché mi sono innamorata di Alex in un mondo in cui l'amore è considerato una malattia, e come una malattia viene curato. lo e Alex siamo scappati, ma poi ci hanno separati. Io sono andata avanti, ho incontrato Raven e gli altri ragazzi della Resistenza. Ho imparato a combattere per quello in cui credo, a lottare per essere davvero me stessa. E ho incontrato Julian che è il ragazzo più dolce del mondo e mi vuole con sé. Poi però Alex è tornato, quando pensavo di averlo dimenticato, quando mi ero convinta di riuscire a fare a meno di lui. E ora, mentre il mondo attorno a noi cade a pezzi, io sto male, e penso che forse avevano ragione loro: l'amore è davvero una malattia!
Recensione:
Ci
siamo, sono ormai giunta al termine di questa sensazionale trilogia
distopica e ammetto che, dopo lo sconvolgente (anche se
prevedibile...ero sicura, sicura, sicura che Alex fosse ancora vivo)
finale di Chaos, non stavo più nella pelle per leggere Requiem.
Ho
faticato, nella scorsa recensione, a nascondere la mia preferenza per
Julian, rispetto ad Alex, l'avevo trovato un personaggio di una
dolcezza infinita, che fin da subito era riuscito a fare breccia nel
mio cuoricino. La verità è che, senza dubbio Alex è un personaggio
straordinario, la scintilla che fa cambiare tutta la vita di Lena, ma
semplicemente non era riuscito a farmi fangirlare come Julian. Senza dubbio però, è un ottimo personaggio.
Premesso
questo, ero terrorizzata in un primo momento, per la paura di che fine l'autrice avrebbe fatto fare al povero Julian in questo libro. Poi, mi sono messa l'anima in
pace, promettendomi di accettare qualsiasi cosa scelta dall'autrice
(d'altra parte non si può fare altrimenti), così da non rimanerci
troppo male in nessun caso. In realtà, iniziando a leggere il libro,
l'Alex distaccato scostante e freddo nei confronti di Lena, ha reso
la mia promessa più vera perchè mi ha fatto ricordare come Delirium
era cominciato, come il loro sentimento era nato pian piano tra una difficoltà e l'altra, così su chiunque fosse ricaduta la scelta di Lena,
sarebbe stata in ogni caso giusta. Alex è l'inizio di tutto, la
scoperta dell'amore per Lena, Julian invece è quello “iniziato”
da lei, che per lei ha abbandonato tutto, sono entrambi fondamentali
nella sua vita, e pronti a tutto pur di difenderla.
Detto
questo, ho trovato in generale il triangolo amoroso un po' piatto,
come dire, moscio. Ci sono sentimenti contrastanti, confusionari e
oscillanti, e questo porta Lena ad assumere degli atteggiamenti
ambigui, a volte maltrattando immeritatamente i due ragazzi che, a
modo loro, non hanno fatto altro che salvarla da qualcosa. Insomma,
non è scattata la scintilla. Niente batticuore, nessun fremito, ho
trovato che mancasse qualcosa in grado di sconvolgermi pagina dopo
pagina, qualcosa che avevo trovato invece nei primi due volumi. Come
dire, il Delirium sembrava essersi un po'
affievolito.
Chiusa
parentesi sentimentale per il momento, passiamo ad altro: Hana.
Dopo
essere stata totalmente assente in Chaos (se non in qualche fugace
pensiero), qui torna prepotentemente alla carica nella storia, tanto
che è proprio la sua voce, ad alternarsi di capitolo in capitolo a
quella della nostra protagonista, Lena. Così siamo sia nelle Terre
Selvagge, alle prese con piani di fuga, rifugi e combattimenti, sia in
città, a Portland, che è andata avanti e cambiata durante il periodo di
assenza di Lena. Allo stesso modo in cui è cambiata anche Hana dopo
la cura. In alcuni attimi sembra la ragazza dolce, espansiva e
spensierata di sempre, in altri invece, la cura le infetta i pensieri. Nonostante qualcosa in lei sia diverso, è ancora forte il suo bisogno di
sapere e di capire, cosa che la porta ad indagare sul suo futuro marito, nonchè
prossimo Sindaco di Portland.
Alcuni
personaggi della vecchia vita di Lena ritornano, altri invece
rimangono nell'ombra e non ci è dato sapere di preciso cosa il
destino abbia riservato loro.
La
cosa strana, è che lo scontro finale (che si svolge a Portland,
dove tutto era iniziato), appare a noi solo come un piccolo scorcio
perchè nella battaglia finalissima, Lena non partecipa granchè. I
suoi occhi sono l'unico strumento che noi abbiamo per vedere, e i suoi occhi sono impegnati a risolvere altre questioni altrettanto
importanti, non c'è dubbio, ma così noi lettori abbiamo una visione solo parziale di
ciò che succede nel resto della città sotto assedio.
Più
diminuivano le pagine che mi separavano dalla fine, e più ero
terrorizzata: mi sembravano troppo poche, non abbastanza per
concludere degnamente la storia di Lena, invece l'autrice mi ha
stupito. Sia per quanto riguarda la questione sentimentale, sia per tutto il resto, credo che non avrebbe potuto scegliere
modo migliore per far concludere la serie.
Alla
vecchia squadra si uniscono nuovi personaggi. I capitolo di Lena sono più movimentati e ricchi d'azione, quelli di Hana invece sono più
tranquilli, ma altrettanto importanti per darci modo di vedere le due
facce della stessa medaglia.
Lo stile dell'autrice è scorrevole, fluido e la storia fila dritta senza intoppi. Il ritmo è incalzante, la tensione è alta e i colpi di scena non mancano. Non manca nemmeno l'atmosfera sempre più degradante che respira chi vive nelle Terre Selvagge, popolazione molto più ampia di quanto si pensava.
Lena è un personaggio che è maturato tantissimo nel corso dei tre volumi, ha abbandonato l'atteggiamento da ragazzina insicura e ancorata alle regole che gli altri l'avevano costretta a seguire, è cresciuta, è più coraggiosa, e anche se i dubbi non le mancano, ha sviluppato un carattere forte. Mi piace il suo modo di agire, di essere attiva e non lasciare che siano gli altri a fare qualcosa per lei, ma prendere in mano la situazione in prima persona.
E' stato davvero un piacere leggere questa trilogia, e come tutte le serie che piacciono particolarmente, arrivare alla fine è si, un traguardo, ma c'è anche un po' di tristezza!
Valutazione:
♥♥♥♥
"Forse l'amore è davvero una malattia e staremmo molto meglio senza.
Però abbiamo scelto una strada diversa.
Ed è questo il senso di sfuggire alla cura: siamo liberi di scegliere.
Siamo liberi addirittura di scegliere la cosa sbagliata."