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Requiem for padania

Creato il 06 ottobre 2014 da Sopravvivereinindia @svivereinindia

Quando ero in India avevo un amica che era anche la mia maestra d’inglese e io ero la sua maestra di italiano. Le insegnavo l’italiano solo perché poi avrebbe dovuto imparare il dialetto veneto. A volte provavo a spiegarle cosa doveva fare per trasformarsi in una veneta, ma ero così presa dai miei drammi quotidiani che non riuscivo a spiegarmi bene, non trovavo un unico esempio di uomo veneto DOC. Mi innervosivo, presa dall’ansia che quel mio non trovare un esempio fosse un segno del destino. Avevo paura di perdere la mia veneticità.

Adesso che sono a casa, e guardo le persone con più interesse, mi sono stupita di quanto fossi stata scema, l’esempio del veneto doc è mio zio. Sarah leggi attentamente ed impara.

Io a mio zio voglio bene, anche lui credo mi voglia bene a modo suo. Mio zio mangia alle 12 in punto, non si transige, a meno che tu non voglia sentire un “no te capissi un cazzo de gnente qua se magna sempre pi tardi pa colpa de ste teste da cazzo” che poi alla fine la testa di cazzo sei tu. Durante il pranzo si guarda sempre e solo la prova del cuoco, non puoi cambiare canale e non devi tanto rompere le palle altrimenti lui ti urlerà di stare zitta. La prova del cuoco viene abbandonata solo saltuariamente per guardare qualche telegiornale del veneto. Ogni notizia sarà commentata così: “stato ladro, marocchini de merda, immigrati de merda, i vien rubarce el lavoro, capissi un cazzo, ladri magna schei”. Non credo si sia mai accorto del fatto che io sono nera.

Un giorno finché lo deridevamo per come si era vestito lui con aria di sfida ci disse: “pantalone elasticizzato, scarpa nike, orologio d’oro e va cagare so pronto n’dare zugare a carte”. Non ho potuto fare altro che stimarlo. Mio zio va a giocare a carte al pomeriggio, al bar. Una volta quando ero giovane e sprovveduta ho osato sfidarlo a scopa, quel giorno ho imparato delle regole che mi sono servite sempre nella vita. Bara anche se giochi con i parenti, bara anche spudoratamente, barare deve essere più importante che giocare, menti spudoratamente e bara, urla in faccia a tutti. Dopo quella volta non nominammo più la parola “carte” perché era evidente il fatto che io fossi troppo sotto al suo livello. Settimana scorsa reagì in maniera a dir poco violenta quando gli dissi che non potevo mangiare cibi che contenevano il glutine, queste stronzate della dieta a lui proprio non piacciono. Inutile dire che il suo posto in tavola non si tocca, lui è a capotavola, lui regna, lui è il padrone, tu sei solo un ospite… de merda oltretutto. Mio zio non fa attività fisica, fatta eccezione del sollevamento delle carte al bar. Mio zio va a pescare da quando ho memoria, si vanta di tutte le volte che vince, ma quando perde non lo dice a nessuno e nessuno glielo fa notare.

Mio zio non esce mai di casa se non c’è almeno qualcuno a casa, perché di questi tempi non sai mai cosa può succedere, per esempio la casa può prendere ed andarsene. Mio zio non si fida di nessuno, ha comprato una macchina che tenta di rivendere a tutti anche se lui dice a tutti che meglio della sua macchina non se ne trovano.

Settimana scorsa avevo un foulard verde lega, lui mi ha guardata e mi ha detto: “aaaaa bene, abbiamo cambiato partito, benvenuta fra i nostri.”

Ho sempre desiderato essere accettata fra i leghisti e quando me l’ha detto ho quasi pianto di gioia.

Viva la padania, stato indipendente.


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