Omar Gatti presta la giusta attenzione alla ricostruzione della mentalità dei suoi personaggi, rendendoli credibili e solidi. Il protagonista-narratore, Cinghei, ci racconta la vicenda senza la minima traccia di romanticismo. E’ un assassino a parlare, e si sente. Ci sono anche l’affetto, l’amore, la fedeltà, ma sono sentimenti vissuti coerentemente col resto. L’amicizia diventa complicità nel crimine, la fedeltà il collante del gruppo e l’amore un’esperienza bruciante e dolorosa.
Non c’è speranza, nella Milano del Cinghei. Per tutta la durata della lettura si avverte forte il declino di un’epoca e di uno stile di vita, quello del Ligero. Ciò dà un ché di crepuscolare, di cupo, al romanzo; che si fonde al ritmo serrato e alla violenza ricorrente. L’autore è ben attento a non annoiare i lettori: racconta la sua storia con uno stile asciutto, duro e intriso di dialetto meneghino. Tutto ciò che non è necessario è stato tagliato via, in questa storia veloce come un proiettile: non troverete divagazioni, descrizioni superflue e altra roba “allunga brodo”. Questo, per me, costituisce un grandissimo punto a favore.
La conoscenza del genere di Omar Gatti si fa sentire non solo nelle citazioni più o meno velate, ma anche nella costruzione della trama: il romanziere mescola la violenza dell’hard boiled, la Milano noir di Scerbanenco, il ritmo del thriller e un mistero da scoprire, come nella migliore tradizione gialla. Una miscela intrigante e ben riuscita.
E’ il primo romanzo che leggo sulla Ligera. L’argomento è sicuramente meno inflazionato della Mafia siciliana, della Ndrangheta, della Camorra, il ché dona alla storia un pizzico di originalità. In compenso, però, la trama non è poi così innovativa. Niente di trito e ritrito, per carità. Si tratta di un romanzo “classico”, ecco tutto. Bello, avvincente, ma non molto originale.
Si tratta, quindi, di una storia che punta al coinvolgimento e all’intrattenimento del pubblico e ci riesce molto bene. Un romanzo criminale puro e “semplice”, di quelli tosti.
Una piccola chicca per gli amanti del genere. Consigliato.
Voto: 8 ½
Aniello Troiano