Resident Evil – Retribution

Anno: 2012

Distribuzione: Sony Pictures

Durata: 128′

Genere: Azione

Nazionalità: Germania; USA

Regia:  Paul W.S. Anderson 

Torna la saga cinematografica di Resident Evil, franchise di successo ispirato alla nota serie di videogiochi.

Al timone di regia di questa quinta avventura, nuovamente Paul W.S. Anderson (Death race), ovvero la mente che si cela dietro tutta la saga, già regista dei capitoli uno e quattro, nonché produttore e sceneggiatore di ogni singolo episodio.

Si riparte dal punto in cui chiudeva il precedente Resident Evil: Afterlife (2010), con Alice (Milla Jovovich) pronta a combattere contro una squadra d’assalto intenta a prenderla come prigioniera.

Puntualmente, infatti, viene catturata e portata nei laboratori della Umbrella Corporation, società creatrice del mortale Virus T che trasforma le persone in zombies affamati di carne umana; ma, una volta ripresasi, trova una via di fuga e, aiutata da uno stuolo di amici, cerca di evadere dall’enorme edificio che la tiene prigioniera, situato tra i ghiacci più freddi del pianeta.

E questa volta Anderson deve essersi proprio sbizzarrito, perché, a conti fatti, l’operazione altro non sembra che una giostra piena di sparatorie ed inseguimenti che dello script fa del tutto a meno, affidandosi esclusivamente alla resa visiva e al ritmo senza tregua.

Lo spessore generale, quindi, rispetto agli altri episodi è ancora più vicino a quello di un videogame, ma ciò, paradossalmente, finisce per giovare all’insieme.

La Jovovich spara e scalcia come sempre, mentre, accanto a lei, ritroviamo volti nuovi e vecchi, belle statuine che della profondità psicologica fanno decisamente a meno.

Infatti, poco si spiega il voler tirare nuovamente in ballo due attori come Michelle Rodriguez e Colin Salmon, morti del primo capitolo, considerando che alla trama poco aggiungano; per non parlare del ritorno della Jill Valentine di Sienna Guillory e dell’entrata in scena del Leon Kennedy di Johann Rubb e della Ada Wong di Li Bingbing.

Personaggi, questi ultimi, molto cari ai fan del videogioco, ma forzatamente inseriti nel film, costruito da Anderson soltanto basandosi su esagerazioni di ralenti, esplosioni, creature (ci sono Uber licker, zombies cosacchi e subacquei) e citazioni (due titoli su tutti: L’alba dei morti viventi e Aliens-Scontro finale); probabilmente perché consapevole del fatto che, giunti al quinto tassello di un’epopea del genere, rimane ben poco da sviluppare.

In ogni caso, con i suoi effetti 3D (ricordiamo che è girato a tre dimensioni), rimane un bel giocattolone di celluloide che si lascia guardare di gusto e spensieratamente.

Mirko Lomuscio

Scritto da www.taxidrivers.it il set 26 2012. Registrato sotto IN SALA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione