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Resoconto dal cinema #3: Shadowhunters - Città di Ossa!
Creato il 28 agosto 2013 da Valentina Seminara @imatimehunterBuongiorno. Cioè, buonasera.
Ecco, sono appena tornata dal cinema e ho ancora immagini ed emozioni un po' confuse nella mente; mi sono ripromessa di ordinare tutto quando fossi tornata a casa, proprio qui, su questo foglio bianco che dovrebbe diventare una recensione del film.
Per l'Angelo, da dove comincio?
Come dicevo su facebook, l'unica parola adeguata che mi è venuta in mente per dare lamia prima impressione è stata mango. Mango perché, beh, c'è Jace. E il nostro Jace, così simile al Jace del film, mi ha ricordato perché ami tanto questo personaggio. Jamie Campbell Bower era -é- Jace in ogni espressione, sfumatura del viso, sguardo, capello, posa, modo di lottare e di parlare e di atteggiarsi tanto con Clary così come con Izzy e Simon e Alec -diamine, mi viene di chiamarli tutti con i nomi degli attori! Per non parlare di Robert Sheehan. Non avremmo potuto avere un Simon più incredibile ed mondano di lui, con il suo balbettio e le occhiate confuse da dietro le lenti degli occhiali. Per non parlare di Lily Collins, fiera e coraggiosa, intrepida e passionale nel suo ruolo di Clary, così in sintonia con ogni personaggio. Jemima West è andata alla grande -anche se Izzy è un po' più passionale- e Kevin Zegers -oh, Kevin!- un Alec meraviglioso davvero! Oh, e Godfrey Gao, nei panni di Magnus Bane? Una visione! Il cast è andato alla grande, e se proprio devo citare altri attori non ho alcuna intenzione di tralasciare Lena Headey, impagabile, fantastica nel ruolo di Jocelyn, e Aidan Turner per Luke, protettivo e lupesco come nel libro! E poi Jonathan Rhys Meyers, forse un po' troppo infervorato in certi punti, ma comunque un buon Valentine. Jared Harris, per Hodge, è andato discretamente bene -non sono sicura di cosa mi abbia fatta tentennare nel giudicare la sua performance, forse dipende dall'impostazione del film.
Che è una delle cose che dovrei approfondire in questa recensione. Iniziamo da questo: il film è bello. Davvero, davvero bello. Effetti speciali che sembrano usciti dritti dritti dalle mani di Magnus Bane, la trama che si dirama fra le strade di New York e i suoi angoli nascosti come se fossi d'un tratto finita nel Mondo Invisibile. E' un'altra delle cose per cui ho pensato mango. Perché quando pensiamo al mango, ci viene in mente Shadowhunters. Mango era anche le canzoni di sottofondo alle varie scene -l'arrivo all'Istituto, la battaglia al Dumort, la scena della serra, la parte finale in cui Jace e Clary vanno via in moto. C'è tanto materiale nel film, tanto da collegare al libro, tanto altro allo stile del regista e al modo in cui gli attori si sono relazionati fra loro.
Molto mango è anche la scena al Pandemonium, una delle mie preferite, girata benissimo e con grande pathos -lo sentivo travolgermi continuamente, un tumulto che mi riempiva d'emozioni e mi faceva ridere, rabbrividire, innamorarmi ancora e ancora di ogni elemento di questo mondo.
Nella prima parte del film, finché Clary entra all'Istituto senza sapere nulla di ciò a cui sta andando incontro, tutto è andato bene. Ero sinceramente soddisfatta, euforica persino. Mi è piaciuto il fatto che fosse Simon a spiegarle cosa fossero le rune, che Jace la guardasse con quella meraviglia mista a curiosità, che Alec l'abbia odiata fin dall'inizio.
Quando Clary inizia ad addentrarsi nel mondo delle ombre, è scattato l'allarme. Ho pensato, non possono averlo fatto un sacco di volte, con gli occhi puntati sullo schermo. E non tanto perché fossi sconvolta o contrariata -un po' lo ero, entrambe-, ma perché il modo in cui hanno stravolto la trama ha reso davvero il film più dark e drammatico di quanto non fosse nel libro. Cerco di spiegarmi meglio.
Non sono stati i piccoli cambiamenti a farmi quest'effetto -intendo, il lanciafiamme di Izzy, il Portale nell'Istituto per contenere, probabilmente, il numero di luoghi in cui girare, il fatto che Clary in realtà andasse da Magnus ogni due anni, e non una volta all'anno. Ovviamente servivano a legare fra loro punti della storia molto più omogenei nel romanzo.
E' stato il fatto che alcune delle cose che noi scopriamo solo nei volumi seguenti fossero già nel film. E sebbene diano un buon effetto a ripensarci alla fine -cosa che rende ogni aspetto, rivelazione, battaglia, emozione, davvero dark e drammatico, e non il solito fantasy/fantascientifico che puoi trovare al cinema e che sa di già visto-, non ho potuto fare altro che pensare mi hanno stravolto il libro, soprattutto poco prima del finale, quella che dovrebbe essere la disfatta di Hodge e l'intervento fisico di Valentine. Io, che l'ho letto e riletto centinaia di volta, nel guardare il film ero un po' stordita.
Se dovessimo ancora parlare del finale, e mi riferisco alle ultime scene del film -dalla Rivelazione in poi, intendo... qualcuno forse sarebbe deluso. Altri arrabbiati. Io, invece, ho provato soddisfazione e un'infinità curiosità. E' vero, anche il finale è diverso. Non in modo sostanziale, qualcosa che il fandom potrebbe odiare, ma ci sono quelle piccole cose che la mia mente non ha potuto fare a meno di annotare e paragonare al libro, proprio mentre vedevo.
Volete sapere delle rune? Perfette, soprattutto nel modo in cui Clary riesce poi a usarle. Realistiche sotto ogni punto di vista, così come chi le porta. Volete sapere dei demoni? Disgustosi, spaventosi e orribili proprio come nel libro. O, che ne so, volete chiedermi della Città di Ossa? La sintonia che c'era fra quella parte nel film e nel libro era grande quanto quella che ho avvertito per quella al Pandemonium. Erano loro, era quello, tutti e tutto, in modo incredibile e inquietante.
Le scene d'azione sono impagabili. Le guardi e non vedi solo l'impegno di ogni singolo attore, ma anche secoli di guerre fra demoni e cacciatori, nascosti e creature d'ogni genere, proprio come in Shadowhunters. Eh, lo so che volevate che arrivassi a questo, il tanto discusso triangolo amoroso dai critici del film. Fatemi citare la Umbridge: ora permettete che chiarisca. Una volta per tutte. NON C'E' NESSUN TRIANGOLO AMOROSO. E non solo nel libro, ma anche nel film. Almeno, io non l'ho avvertito. Perché Clary, fedelmente al libro, non guarda mai, mai, Simon come invece guarda Jace.
Nonostante parecchie scene bellissime con i due protagonisti non ci siano -mi viene in mente, ad esempio, quella in cui Jace racconto la favola della buona notte a Clary-, l'intesa fra Lily e Jamie e il loro modellare i personaggi nel film ha reso tutto fantastico, tanto che potrete pensare la Clace è salva. Così come la Malec -quel Magnus, gente, al party!- e la Sizzy, che, devo ammettere, mi ha sorpresa, davvero palpabile seppur ancora per niente definita davvero.
C'è una luce, negli occhi di lei e di lui, che è esattamente come l'avevo immaginato nel libro
In sintesi, la fedeltà verso il libro c'è. Però, alcune cose vengono spiegate in modo più riassuntivo, com'è giusto che sia in una trasposizione cinematografica, e perdono un po' la magia dello scoprirle piano piano, durante la lettura, e nell'insieme possono far pensare che tutto sia stato stravolto in modo assurdo ed eccessivo, ma è solo a primo impatto. Ragionando, ripensandoci, mentre elaborerete il tutto camminando fuori dalla sala, vedrete che in realtà Shadowhunters è sempre lì, e che il regista ha dovuto fare quelle modifiche che avrebbero colto di sorpresa, e di conseguenza coinvolto, chi non conosce la storia bene quanto noi. Ci sono anche quei piccoli dettagli lasciati all'occhio di un buon osservatore che indirizzano lo spettatore direttamente verso il seguito -non dirò molto, a parte che uno di questi segnali riguarda Simon...
Come ho detto, è stato bello. Mango. L'ho amato. Mi ha smosso qualcosa dentro, in un modo che non avrei mai immaginato per un film tratto da un romanzo -nonostante ami Shadowhunters e voi lo sappiate molto bene, non sono fanatica a tal punto da amare qualcosa solo perché ha addosso il nome di qualcosa che amo...devo vederlo e valutarlo, no? L'emozione di vedere tutto ciò che ho immaginato evolversi davanti ai miei occhi e non solo più nella mia testa, mi ha quasi tolto il respiro, ma sicuramente non l'emozione che ti annoda la gola. Se c'è una cosa che questo film ha fatto, in completo accordo con lo stile di Cassandra, è la capacità di ispirare in chi guarda tante di quelle emozioni -positive, negative, a metà fra le due- che non si può non parlarne. Cercare qualcuno per capire cosa ne pensa. Scuotere la testa sconvolti e chiudersi in bagno per non far vedere agli altri che stai piangendo.
E forse andrei avanti per ore a parlarne, perché ci sono moltissime cose che vorrei ancora dire, per cui dovrei trovare le parole adatte, ma credo che siate stanchi di leggere -chi l'ha fatto. Adesso devo andare a metabolizzare il tutto, e sperare di poterlo andare a rivedere almeno un'altra volta. A tornare alla realtà e coi piedi per terra, ci penserò domani.
Chi l'ha visto? Sfogatevi qui, non vedo l'ora di sapere che ne pensate!
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