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Respinto dal Pd come assessore, Franco Bordo (SEL) è candidato al Parlamento

Creato il 26 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Esperto, appassionato, pulito, innovatore, di sinistra, Franco Bordo non è stato nominato assessore dal sindaco di Crema Stefania Bonaldi con la motivazione che “non dà la sensazione del cambiamento”.
Era già stato assessore comunale, è vero, tuttavia con quali demeriti? Franco Bordo (Crema, provincia di Cremona ma idealmente slanciata verso il Lodigiano, il Bergamasco e il Milanese, oltre che il Bresciano) varie volte ha dato la sensazione che si potessero cambiare almeno certe scelte antipopolari. SEL è rimasto fuori dalla giunta, è entrata Rifondazione con l’assessore alla cultura Paola Vailati, in una giunta immensamente cattolica.

Ora Bordo è candidato alle primarie di SEL per il Parlamento. La sua storia è segnata dalla lotta del Pd contro SEL, combattuta anche in altre province lombarde. Lotta non frontale, diretta: piuttosto una competizione silenziosa, di poche parole, per esercitare un’egemonia assoluta nel centrosinistra. Sel non ha scatenato polemiche ed è stata prudente e attenta. Qui però interessano le idee. E da quel che si nota SEL ha dimostrato più grinta del pacioso Pd, che solo in campagna elettorale ha iniziato a dire che qualcosa dell’operato di Monti va rivisto. A Crema intanto il Comune è talmente vicino al centrodestra non riesce neanche a concedere il centro culturale cui gli islamici hanno pieno diritto.
Mentre il Pd votava no con Pizzetti e tanti altri ai referendum per l’acqua pubblica, Franco Bordo ha promosso e raccolto firme per i referendum, e ha votato sì.
Il Pd ovviamente ha cavalcato solo il risultato dei referendum, appropriandosene. Operazione che è servita a fermare il quasi candidato alle regionali Salini, con la sua privatizzazione che vale una tassa feroce sui redditi bassi (tipico di Salini, Perri, Berlusconi…).
Il Pd l’ha fatto “per rispetto della volontà popolare” lasciando basito Salini che ha capito il concetto.
Grazie quindi Pd. Ma è Sel, con altri, ad essersi sintonizzato con la volontà popolare.
La campagna di demonizzazione di Vendola, denunciata dallo stesso D’Alema a Otto e mezzo, ha fatto calare nei sondaggi SEL, non però nella forza delle idee.
Franco Bordo ha sostenuto altri referendum bocciati sul nascere dal Pd di Pizzetti e anche di Magnoli: quelli per l’abrogazione dell’art. 18 della Fornero e contro la riforma delle pensioni.
Anche stavolta Franco Bordo ha dato, con SEL, la sensazione del cambiamento.

La seconda giovinezza di Franco Bordo

Tutti vedono che l’Italia non è stata governata bene e che le politiche europee vanno adattate agli europei, non ai noti poteri. Il sistema è squilibrato e Vendola si batte per cambiarlo, per la giustizia sociale, il lavoro, l’ambiente, la modernità.
Con Vendola si è schierata una parte della sinistra, sia storica che nuova, fatta di amministratori, giovani, professionisti, lavoratori, studenti.
Franco Bordo, parlando solo di iniziative spontanee e di partito, si è battuto contro la strana scelta dell’Ospedale Maggiore di Crema, che aveva deciso di togliere la bottiglia d’acqua gratuita ai ricoverati. E un ampio schieramento di forze popolari – Usb, comitato, Rifondazione ecc. ecc. – col sostegno indispensabile del Pd ha ottenuto infine che la Regione revocasse la strana scelta dell’Ospedale.

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