Respirando

Da Silbietta @silbi_etta

Negli ultimi mesi la mia vita si è più o meno adeguata al clima britannico.
E dal momento che l’inverno che ci siamo da poco lasciati alle spalle è stato caratterizzato da pioggia costante, alluvioni in molte zone, vestiti perennemente bagnati e un’umidità di quelle allucinanti, ci vuole poco per immaginare da che periodo io stia riemergendo.

Esatto:

emergo da un oceano di problemi, incertezze, tensioni e [forse] cambi di direzioni che ha caratterizzato una buona parte della fine del 2013 e dell’inizio del 2014.

Mi sento un po’ come Alice che, da gigante piange perché non riesce a rimpicciolire e poi, appena trova il modo di diventare minuscola, rischia di annegare nelle proprie lacrime.
Ecco.
Mi sono resa conto che stavo facendo proprio questo: annegavo nella miseria che era diventata la mia vita e tra le lacrime che consumavo quotidianamente.
In pratica un copione degno della peggior telenovela sudamericana.
Roba che Ciranda de Pedra (qualcuno se la ricorda?) me spiccia casa…

E ora, forse proprio per “colpa” delle giornate più lunghe, del sole che fa capolino sempre più spesso e accompagnato da temperature primaverili, che fanno venire voglia di preparare qualche panino al volo per poi andarsi a sdraiare su un prato.

Forse è un insieme di tutto questo,
mescolato alla voglia di andare avanti e non naufragare nella tristezza che mi sta aiutando a venirne fuori.
È strano: non dovrei sentire il bisogno di esternare così le mie emozioni, almeno in un luogo che è sì, il mio…ma è pur sempre pubblico e accessibile a chiunque.

Forse il motivo per il quale riesco a parlarne è semplicemente che il peggio è superato e riesco a guardarlo dallo specchietto retrovisore.


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