
Si ricomincia.
Finite le vacanze, pensionato Babbo Natale (che, lavorando circa due settimane all'anno, è fortunato come un dirigente di Trenitalia), ci si lascia alle spalle i giorni di allegro cazzeggio festivo e si torna a sgobbare.
Con poca voglia. Pochissima voglia. Anzi: voglia zero.
Mai come quest'anno le mie motivazioni sono colate a picco come il Titanic o il Lusitania. Immagino che chi fa un lavoro affine alle proprie attitudini subisce meno questo contraccolpo psicologico. Ma, alzate la mano, in quanti siete? Certo, avere un impiego in cui ci si sente realizzati non è poi così impossibile come vogliono farci credere. Senz'altro occorre essere più caparbi e fortunati del sottoscritto, che ha sempre visto il lavoro come un mero scambio tempo--->soldi. Nulla più. Datemi quattro spiccioli per vivere dignitosamente, non rubatemi troppe ore al giorno, e non scocciatemi con menate del tipo “ti devi sacrificare per l'azienda”.
Non sono un pigro per indole. Spero che lo immaginiate, visto il lavoro (gratuito) che dedico al blog, alla scrittura, ai concorsi come Ucronie Impure. Se una cosa mi piace posso tirare le ore piccole per completarla. I due videoclip (1 e 2) del Survival Blog li ho montati in giornate iniziate più o meno alle due del pomeriggio e finite alle undici di sera. Riservandomi solo pochi minuti di pausa solo per mangiare qualcosa. E si tratta pur sempre di un divertissement, non come altri articoli o ebook su cui ho sudato sangue. Si fa troppo in fretta a dire hobby.
Quest'anno mi piacerebbe dunque provare una nuova strada. Capitalizzare un po' i miei interessi e farne un lavoro. Dapprima un secondo lavoro, certo, poi chissà. Non parlo di “fare lo scrittore”. Cosa che, in Italia, non sarà mai un vero impiego, purtroppo. No, ciò a cui ambirei è costruire una sorta di microeditore totalmente digitale. Niente carta, niente vecchiume. Slegato dai giochi di scuderia. Aperto solo ai sottogeneri che in Italia non hanno dignità di esistere (ucronia, dieselpunk, zombie novel, fantascienza catastrofica, per citarne alcuni). Appoggiato a piattaforme anche internazionali, come Amazon.
Il lavoro di “scouting” non mi spaventa, anzi. Proprio leggendo i racconti di Ucronie Impure sto avendo buone conferme sui tanti diamanti grezzi che abbiamo anche noi italiani. Non date retta alle note cassadre che vedono escrementi e putrefazione ovunque. Ci sono menti pensanti, preparate, certamente da raffinare, ma valide. La narrativa italiana di genere non è solo il fantasy da babbei che trovate in Feltrinelli.

Ecco, buttarmi in una faccenda del genere non mi spiacerebbe. Purché sia una cosa mia e indipendente. Collaborare con altre realtà è cosa buona e giusta, ma non m'interessa minimamente entrare alle dipendenze di realtà già esistenti, anche qualora fossero oneste, preparate e valide.
Percepisco già che alcuni di voi stanno per scrivere: “Allora fallo! Ne hai le capacità ed è un peccato non sfruttare il momento.”
Pur ringraziandovi della fiducia, secondo me un discorso di questo tipo è ancor più che rischioso, in Italia.
Le critiche più scontate posso farmele da solo.
Il mercato italiano degli ebook è a dir poco mal gestito, scarso, ingessato, truffaldino. Essere di nicchia non mi spaventa, ma il rischio, a parer mio, è quello di non vendere nulla del tutto.
Altra critica: “eh, ma allora tu ci vuoi guadagnare!” Che, nella nostra bella patria, è un peccato mortale solo quando fa comodo. Anche perché, diciamocelo fuori dai denti, ma qui non si parla di arricchire, bensì di guadagnare (se va bene) lo stipendio di un impiegato, ma svolgendo un lavoro gradito e gradevole. Sono discorsi triti e ritriti, lo so. Gli italiani che non pagano, la pirateria, le tasse sull'editoria digitale, etc etc.
Soluzioni in vista: zero. Si può semmai sperare di fideizzare un numero sufficiente di lettori maturi, in grado di comprendere che pagare 3 o 4 euro per un ebook non è un gesto che rende più coglioni, anzi.
Diciamo che, a differenza degli anni scorsi, in questo 2011 mi sento un po' più motivato e di certo più esperto per tentare un esperimento di questo genere. Non ora, non subito. Nei prossimi mesi, chissà. Aspettatevi delle news e, se avete dei consigli costruttivi, fatemeli avere. Senza troppi entusiasmi però, che sappiamo tutti dove abitiamo.





