Credit: NASA/JPL-Caltech/ O.Krause (Steward Observatory)
Ecco un vero caso di archeologia spaziale: cercando tra i granelli di polvere portati a Terra dai meteoriti, gli scienziati sono in grado di studiare l'Universo che esisteva ancora prima della formazione del nostro Sistema Solare.
Questa tecnica consente di ottenere informazioni che altrimenti non potrebbero essere rilevate con la tradizionale ricerca astronomica.
Un team della Washington University di St. Louis, con il supporto del McDonnell Center for the Space Sciences, ha scoperto minuscoli granelli di silicie (SiO2, l'elemento predominante nella sabbia) in meteoriti primitivi.
Questa scoperta è sorprendente perché la silice non è uno dei minerali che dovrebbe condensare nell'atmosfera delle stelle.
Della silice era già stata rilevata in passato ma dalla sua composizione isotopica, si pensava provenisse da stelle AGB (Asymptotic Giant Branch), giganti rosse che si espandono fino ad enormi dimensioni e alla fine della loro vita vengono spogliate della massa dai forti venti stellari.
I grani trovati, invece, provengono probabilmente dal collasso di una supernova, ossia da una stella massiccia esplosa al termine della sua esistenza.
Anche se sono stati rinvenuti in meteoriti diversi, i ricercatori ritengono che siano originati dalla stessa supernova: forse la supernova da cui si formò il nostro Sistema Solare.
Lo studio verrà pubblicato sul numero del 1 maggio della rivista Astrophysical Journal Letters.
Fino al 1960 gli scienziati pensavano che l'ambiente da cui si creò il nostro Sistema Solare fosse troppo caldo affinché i materiali potessero sopravvivere fino a noi.
Ma nel 1987 un gruppo di ricerca dell'Università di Chicago scoprì minuscoli diamanti primitivi in un antico meteorite.
Gli scienziati possono affermare che questi elementi provengono da vecchie stelle, analizzando le loro forme isotopiche.
Stelle diverse producono diverse proporzioni di isotopi ma il materiale da cui si è formato il nostro Sistema Solare era ben miscelato, così tutti i pianeti e il Sole hanno la stessa firma isotopica.
I meteoriti, che generalmente sono frammenti di asteroidi, presentano gli stessi isotopi del nostro Sistema Solare ma al loro interno hanno catturato anche altri campioni.
Il primo grano di silice in un meteorite venne scoperto da Christine Floss, ricercatore presso l'Università di St. Louis e, Frank Stadermann, nel 2009.
Pierre Haenecour, principale autore del nuovo documento, collaborò con Floss e trovò 138 grani di materiale primordiale in un meteorite rinvenuto in Antartide: uno di loro era silice arricchita da ossigeno-18, proveniente dal collasso di una supernova o di una gigante rossa.
Credit: Wikipedia
Prima dell'esplosione, la supernova può essere considerata una cipolla gigante, fatta da strati concentrici dominati da diversi elementi. Alcune teorie ipotizzano che la silice potesse essere un prodotto ricco di ossigeno dei strati più vicini al nucleo ma se così fosse, secondo Haenecour, allora i grani dovevano essere arricchiti da ossigeno-16 e non ossigeno-18. Così il ricercatore ha teorizzato che la silice, con quelle caratteristiche, potesse essere riprodotta da piccole quantità di materiale delle zone interne ricche di ossigeno e un po' di ossigeno-18 arricchito di elio e di carbonio proveniente dalla grande sacca di idrogeno che circonda la supernova.
Teorie a parte, è fantastico pensare come in pochi granelli di sabbia siano contenute informazioni epocali, su una storia ancora sconosciuta.