Annabel ed Enoch, giovanissimi. Lei ha il cancro, lui è stato espulso da scuola e ha affrontato una perdita devastante. Lei adora Darwin e l’ornitologia mentre lui va ai funerali di perfetti sconosciuti vestito di nero guardando corpi immobili dentro le bare ed è un vero esperto di condoglianze e frasi di circostanza tanto da poterle insegnare.
A un funerale si conoscono, si innamorano pur consapevoli del pochissimo tempo che resta a lei da vivere.
La trama è qualcosa di già sentito: a fare la vera differenza in questo film di Gus Van Sant sono le interpretazioni degli attori e la bella fotografia, nonché un azzeccata scelta dei costumi (molto vintage) e delle scenografie.
Ho letto diverse critiche al film relative a un po’ troppo miele nelle scene del film, troppa romanticheria etc… E’ vero che è romantico, ma lo sguardo di Gus Van Sant è d’eccezione e riesce a non cadere mai nel banale o nello scontato: non c’è nessuno che sparisce, nessun disperato tentativo di salvare l’amata con atti eroici inverosimili, nessuna romanticheria sciacquata da romanzetto rosa… Insomma non cade mai nel banale e di questo bisogna ringraziare gli attori Mia Wasikowska e Henry Hopper (24 e 23 anni), deliziosamente bravi e credibili nei loro rispettivi ruoli.
Lei si riprende dalla partecipazione a quella cosa di Tim Burton mentre lui è al primissimo film da protagonista.
Restless vale la visione, Gus Van Sant prosegue la sua approfondita ricerca sull’adolescenza e le sue problematiche (anche se i temi da lui trattati non sono solamente adolescenziali, vedi Last days, Psycho, Milk, Promise Land. Oserei definirlo un regista delle diversità se mi si passa il termine) e lo fa senza facili piagnistei e con una sceneggiatura dai dialoghi intelligenti e mai banali.
n.b. mi rifiuto di utilizzare l’orrendo titolo italiano del film. “L’amore che resta” è un titolo stupido, nonché fuorviante rispetto al significato del film. Restless oltretutto non significa nulla a che vedere con il restare, come riporta ogni dizionario, che evidentemente non interessa i traduttori italiani. Basta titoli orrendi e lasciateci gli originali, grazie.