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Retata femminile a teheran. arrestate tre donne influeti del panorama iraniano con la paura della primavera araba

Creato il 05 luglio 2011 da Madyur

L scontro tra Ahmadinejad e la Guida Suprema Ali Khamenei è sempre più duro , la Primavera Araba fa paura a Teheran , l’inasprimento delle sanzioni e l’avvicinarsi delle elezioni indeboliscono ulteriormente il regime.

mahnaz-mohammadi

Il risultato è una nuova stretta su chiunque sia percepito come minaccia nella Repubblica Islamica. E ancora una volta le donne sono le prime a pagare. A Teheran si registrano tre loro arresti , schierate in campi diversi nella difesa dei diretti del loro sesso : la regista Mahnaz Mohammadi , la fotografa Maryam Majd e la giornalista Zahra Yazdani sono state prelevate e trascinate ad Erin , il carcere più noto di Teheran.

Nessuna spiegazione dei loro crimini , nessun commento delle autorità, nessun contatto con le famiglie. Ma in fondo in Iran è sempre stato così. Anche l’arresto di artisti , accanto a quelle ovvie di attivisti e politici sono un copione già visto , basti pensare al regista Panahi , in carcere da sei mesi, o dell’attrice più nota in Iran , Golshifteh Farahani , scappata a Parigi per evitare l’arresto.

Proprio come Panahi, Mohammadi era stata già arrestata nel 2009 , mentre deponeva fiori sulla tomba di Neda, la martire dell’Onda Verde. La regista dove partecipare a Cannes come attrice in un film. Ma il passaporto le fu confiscato.

Maryam Majd lavora da annoi sulle donne e lo sport: ha sostenuto il loro diritto ad andare allo stadio , era in partenza per scrivere un libro sull’argomento con l’ex calciatrice tedesca Petra Landers. Non è partita.

Yadani, giornalista di questioni economiche e sociali, è sparita senza perché: al suo giornale Asr-e Eghtesad l’hanno attesa invano. Da metà maggio, inoltre, resta in carcere la femminista Maryam Bahrman , arrestata a Shiraz poco dopo il ritorno da una conferenza sulle donne a New York.

“Ma la liista degli ultimi arresti è molto lunga – dice Mahmood Amiry-Moghadam, di Iran Human Rights - la repressione sta peggiorando sensibilmente , di pari passo con l’indebolirsi della Guida Suprema. Anche le esecuzioni sono aumentate : 403 nel 2009 , 546 nel 2010 , in questa metà anno già oltre 300 , senza contare quelle segrete”. Per l’attivista iraniano in esilio, la Guida Suprema, a cui spetta ogni potere compreso quello di ordinare gli arresti, vede la propria autorità minacciata al punto da doversi comportare come un dittatore qualsiasi , indebolendosi ulteriormente.

Il tabù di opporsi alla Guida , oltre dall’opposizione e dalle proteste del 2009, è stato infranto anche da Ahmadinejad che da mesi osa disobbedirle imponendo uomini suoi al governo. Una situazione complicata in Iran , la cui unica certezza è che la repressione continua a crescere.


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