- “Gianfranco?”
- “Sì?”
- “Sono Silvio”
- “Ah”
- “Gianfranco, ascoltami soltanto per cinque minuti, non riattaccare come al solito”
- “In genere sei tu quello che riattacca”
- “Va bene, scusami, sono stato scortese, però ora tu ascoltami solo cinque minuti, poi ti lascio in pace”
- “Solo cinque minuti”
- “Giuro su mia madre”
- “Sei disgustoso. Parla”
- “Se fai cadere il Governo sono fottuto, lo sai?”
- “E io cosa dovrei farci, Silvio?”
- “Tutti hanno un prezzo, Gianfranco. Qual è il tuo?”
- “Non sono in vendita, anzi, mi offendi dicendo così”
- “Non voglio corromperti, voglio venirti incontro. Sai come funziona tra bravi ragazzi, no?”
- “No, non lo so come funziona tra bravi ragazzi”
- “Io faccio un favore a te, tu fai un favore a me”
- “Non ho bisogno di favori, il mio interesse è fare qualcosa per fermare questo scempio. Sono il Presidente della Camera, e tu ti prendi gioco di me, del parlamento, e di tutto il Paese. Se te lo lasciassi fare, Almirante tornerebbe dall’inferno a bruciarmi vivo”
- “Se non l’ha fatto quando ti sei messo in testa quel cappellino da ebrei…”
- “La kippah”
- “Quella roba lì”
- “Piantala con questa storia. Tu andavi in giro in bandana”
- “La bandana mi sta da Dio, Gianfranco! E Almirante è morto! E l’aldilà esiste solo perché ci servono i voti dei preti! I tuoi capricci, invece, esistono davvero, e sono un problema…”
- “A me sembra che il tuo problema sia non farti sputtanare dai giornali”
- “Ed ecco che siamo arrivati alla mia proposta…”
- “Di che parli?”
- “Io mi invento una scusa e ritiro il Ddl sulle intercettazioni, tu torni a darmi pieno appoggio e la smetti con questa sciocchezza delle correnti. Bisogna arrivare a fine legislatura qui, altrimenti il Paese si sfascia prima del previsto, e io ho ancora degli interessi da difendere”
- “Non quelli del Paese, mi pare…”
- “No, i miei, ma sono legati a doppio filo”
- “Hm…”
- “Pensaci, Gianfranco, con calma. Io vado a dire che il Ddl non mi piace più e che non voglio portarlo avanti, tu poi fammi felice, ok?”
- “Ci penso, Silvio”
- “Bravo Gianfranco, pensaci”