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#RETROWEEKEND – Il fine settimana diventa Retrò. 7 – 8 – 9 novembre

Creato il 07 novembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

A CURA DI:
Federico Bottino
Martina Terrazzano
Giulia Porzionato

Dei mesi Novembre è il più solo, il più triste. Troppo lontano ormai dagli schiamazzi e dagli azzurri cieli estivi, non abbastanza vicino al Natale e al suo spirito festoso. Novembre è il mese dell’oblio, del tragico, dell’introspettivo, di ciò che abbiamo dentro e più ci fa paura. Questo lo rende, fra i mesi, il più prossimo ad essere percepito come uno stato d’animo.

Facile dunque indovinare qual’è il tema di questo #retroweekend.

Il venerdì sera noioso.

Venerdì sera è tempo di musica. Da sempre. La cultura del Friday night è diventata negli anni così solida, che pare futile stare a soffermarsi sul perché si debba dedicare il venerdì sera alla musica. Il gran dubbio consiste nel chiedersi a quale tipo di musica ci si debba affidare. Basti sintonizzarsi su MTV per capire cosa verrà trasmesso o, come azzardano i più coraggiosi, “suonato” dal DJ di turno; e sappiamo che, a noi persone vintage, queste cose divertenti e moderne non interessano. Troppa cassa dritta, troppa post-produzione, troppo pitch. La voglia di ascoltare un cd c’è sicuramente, ma magari uno un po’ vecchio. Vintage. Una vecchia edizione. Con una cover polverosa e i colori ormai spenti. Magari sorge il desiderio di recuperare qualche gruppo un po’… retrò. In questa serata di novembre, è impossibile non farsi venire in mente la celebre, malinconica ma energetica ballad “November Rain dei Guns’n’roses?
La canzone appare per la prima volta nel terzo album del gruppo, “Use your illusions I”, del 1991. Della durata di 8.47 minuti, scritta dal cantante Axl Rose, vira verso un suono più melodico ed è caratterizzata dall’utilizzo del sintetizzatore ma anche dell’orchestra. Ha inoltre il più lungo assolo di chitarra mai usato per una Top 10 USA. Il testo è basato sul racconto “Without You” di Del James e parla delle difficoltà della fine di una relazione. Celeberrimo anche il video, che ripercorre una storia d’amore dal matrimonio della coppia (Axl stesso e la sue ex fidanzata Stephanie) fino alla morte di lei.
Una canzone perfetta quindi per un weekend nel quale la mente vaga nei ricordi di un tempo passato.

A quelli che invece cercano emozioni più forti di quelle che concedono Slash e la sua Gibson Les Paul, e sono troppo geek in ambito musicale per essere solleticati dai Guns, consigliamo un gruppo italiano famoso all’estero ma sconosciutissimo in Italia (tipico di molte cose belle del nostro paese), tranne che in ambienti metal underground: i Novembre. Nel 1994 entrano in studio e registrano il loro album di debutto: Wish I could dream it again…con il genio svedese Dan Swanö (che ha collaborato anche con gli Opeth) per Polyphemus Records (etichetta indipendente catanese). Dal 2009 i Novembre sono inattivi, e lo sono senza aver avvertito nessuno. Addirittura sul loro sito ufficiale risulta che l’ultima modifica risale al primo aprile del 2009. Dio solo sa cosa è successo a quei fratelli catanesi.

Il sabato noioso.

Una persona che padroneggia un vocabolario contenente un numero superiore alle tremila parole, spesso si trova ad evincere che, molte volte, “noioso” è l’appellativo frettoloso con cui ci si riferisce ad una cosa di estrema quanto complessa bellezza.
Se siete alla ricerca di qualcosa che non sia il solito sabato, e volete annoiarvi con qualcosa di raro e ricercato che possa scuotere l’anima vostra e gli occhi, la vostra destinazione è Milano.

Dopo l’apertura della mostra di Chagall, presso il Palazzo Reale di Milano il 18 ottobre ha aperto i battenti anche “Van Gogh, l’uomo e la terra”, percorso di visita che si concentra su quelle opere dell’artista olandese che più evidenziano il legame con la natura e con la società agreste. Si tratta di un tema innovativo, una lettura particolare voluta per creare un collegamento con il tema dell’Expo2015, “nutrire il pianeta, energia per la vita”. Un viaggio nelle atmosfere stranianti, malinconiche e frustranti di un talento all’epoca non riconosciuto, attraverso i luoghi che l’hanno visto lottare ogni giorno di più contro il malessere fisico e psichico, dall’Olanda ad Auvers-sur-Oise, passando dai paesaggi di Arles.

La mostra, curata da Kathleen Adler, ospita più di cinquanta opere tra capolavori conosciuti in tutto il mondo e quadri spesso sottovalutati, riuniti a Milano grazie alla collaborazione di istituzioni quali il Van Gogh Museum di Amsterdam.
Una scelta azzeccata, quella del Palazzo Reale, dal momento che le mostre di Van Gogh e Marc Chagall hanno già fatto staccare oltre 15.000 biglietti solo nel fine settimana.

Per ulteriori informazioni su orari e tariffe consultare il sito http://www.vangoghmilano.it/ .

La domenica mattina noiosa

La domenica mattina è uno dei momenti migliori per leggere, dove per “leggere” si intenda la fruizione di un testo che abbia insito un certo valore letterario. La mente è fresca e rilassata e le ansie che aleggiano sull’orizzonte del lunedì sono illusoriamente lontane e questo ci permette di fare una cosa che, spesso, quel divertimento nervoso e oppressivo non ci permette: riflettere.
La lettura che vi consigliamo per questa domenica mattina è la sola a cui si possa pensare quando si pensa a Novembre e il sentimento di tragedia che lo accompagna. Ed è questa.

Pianto antico

L’albero a cui tendevi
La pargoletta mano,
Il verde melograno
Da’ bei vermigli fior

Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora,
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.

Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l’inutil vita
Estremo unico fior,

Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol piú ti rallegra
Né ti risveglia amor.

Pianto antico è una poesia di Giosuè Carducci dedicata alla scomparsa del figlio Dante, avventua esattamente il 9 novembre. Quarantaduesimo componimento della raccolta Rime nuove (1887), il testo autografo reca la data giugno 1871.

Dante era stato il primo maschio, dopo Beatrice e Laura, nato dopo il matrimonio di Carducci con Elvira Menicucci e Carducci, in una lettera, descrive così la morte improvvisa del figlio:

« Il mio povero bambino mi è morto; morto di un versamento al cervello. Gli presero alcune febbri violente, con assopimento; si sveglia a un tratto la sera del passato giovedì (sono otto giorni), comincia a gittare orribili grida, spasmodiche, a tre a tre, come a colpi di martello, per mezz’ora: poi di nuovo, assopimento, rotto soltanto dalle smanie della febbre, da qualche lamento, poi da convulsioni e paralisi, poi dalla morte, ieri, mercoledì, a ore due. »
(G. Carducci al fratello Valfredo, 10 novembre 1870)

La forma della poesia è quella di una breve ode anacreontica in quartine di settenari, secondo lo schema abbc. Il componimento è ritenuto uno dei primi esempi di stile nominale.
E’ uno dei testi più tristi e tragici presenti nella raccolta Rime Nuove e sono decisamente emblematici i riferimenti continui che il poeta fa circa la vita e la morte che attraverso il componimento, ben rappresentano la vita straziante dell’uomo, appesa all’equilibrio approssimativo delle due più grandi forze dell’universo: la vita e la morte.

Vi diamo appuntamento alla prossima settimana per il prossimo #retroweekend e vi ricordiamo che i colpi di genio, le grandi idee, non provengono mai da un baccanale, ma quasi sempre dalla noia di una stanza vuota.

Tags:#retroweekend,arte,carducci,expo2015,guns and roses,milano,mostra,november rain,novembre,Palazzo Reale,pianto antico,slash,van gogh

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