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Rette scolastiche, il sindaco apre a un confronto per rinviare la stangata, ma poi non cambia nulla: si paga da settembre.

Creato il 08 luglio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Un’apertura all’inizio, poi non confermata dai fatti. La stangata resta. Nidi e scuole più care da settembre, malgrado Perri e soprattutto malgrado gli emendamenti di Quinzani, Di Cremona per la libertà, e Maura Ruggeri del Pd. E allora che conta Perri, cioè il sindaco?
L’assessore Ceraso ha poi spiegato che i costi dei servizi vanno coperti, anche se non si tratta di servizi a domanda individuale. Un problema di bilancio, le cui ristrettezze non dipendono da questo capitolo di spesa. Ceraso ha poi affermato che la spesa per il personale è diminuita in un anno.
Affermazioni che le sono valse un bacio dal vicesindaco Nolli. Ceraso, si dice, è diventata rossa per la sorpresa.
Lo stesso assessore Amore è intervenuto sulla questione delle scuole.
Cremona – ricordo – aveva compiuto in passato la scelta molto forte, politicamente, di mantenere gratuito il servizio. Amore da parte propria ha ricordato che “Cremona Solidale non ha aumentato le rette, che i disabili sono obbligati ad andare a scuola ma lo Stato ha azzerato i fondi. Quindi il Comune spende tre o quattro milioni di tasca propria. La Regione però ha aumentato un trasferimento, da 400mila euro, e propongo di dividerlo al 50% tra pubblico e privato”. Tale fondo di circa 400mila euro andrebbe a ridurre l’impatto del nuovo regolamento sui costi della scuola, nel distretto cremonese. Amore ha compiuto tale intervento in quanto presidente dell’Azienda sociale del Cremonese.

Parole. Il regolamento non cambia, le rette salgono, malgrado l’invasione pacifica dei genitori, delle associazioni e dei sindacati in cortile Federico II e nella sala del consiglio comunale.


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