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Regia: Gotz Spielmann
Il ladruncolo Alex (Krisch) si guadagna da vivere come tuttofare in un bordello ed ha una relazione con Tamara (Potapenko), una prostituta che esercita nello stesso locale.
Quando gli amanti intuiscono che il proprietario del bordello sospetta fortemente che tra i due esista una relazione, decidono di fuggire per non incappare nelle ritorsioni del boss e dei suoi scagnozzi.
Per procurasi il denaro necessario Alex e Tamara rapinano una piccola banca di un anonimo paesino, tutto sembra andare per il meglio, ma il casuale intervento del poliziotto Robert porterà all'uccisione involontaria di Tamara.
Da quel momento l'unico pensiero di Alex sarà la vendetta, ma la sua esistenza andrà a sbattere contro quella di Robert e Susan, lui poliziotto e marito premuroso caduto in depressione dopo l'uccisione di Tamara, lei commessa che ha il solo scopo di avere un figlio che il marito non riesce a dargli.
Il regista austriaco disegna questo REVANCHE come una tragedia classica, arricchendola con una trama solo apparentemente semplice, ma in realtà molto più complessa e ricca di colpi di scena che vengono serviti allo spettatore senza clamore ma quasi sottovoce.
Spielmann è bravo a descrivere lo squallore delle esistenze dei due protagonisti; Lui è un fallito, un ladruncolo di periferia, un emarginato, finito a fare un lavoro umiliante; lei una ragazza ucraina che fa la prostituta e che sopporta con rassegnazione lo squallore del "mestiere" fatto di mani invadenti, angherie di ogni tipo, sperma e violenza.
Alex e Tamara, due sconfitti che mettono insieme le loro vite offese usando come collante un amore disperato che ha la sola funzione di fornire speranza in un qualsiasi futuro.
Sguardi pieni d'odio, silenzi, attese, questi gli ingredienti di questo noir spiazzante, carico di tensione e dalle atmosfere rarefatte che indaga sull'odio, il peccato e l'egoismo.
Sorprendente la scelta di ambientare un noir (da sempre di ambientazione cittadina) nella campagna austriaca e regia che ammicca ad alcuni grandi maestri europei (Haneke, e per alcuni aspetti Kaurismaki) con la mdp fissa quasi a delineare l'oppressione delle esistenze dei protagonisti.
Candidato all'Oscar 2009 come miglior film straniero.
Tipico esempio di film europeo che il pubblico italiano raramente premia al botteghino.
Sbagliando.
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