Magazine Libri
Bloodline, #5
Richelle Mead
Razorbill
AVVISO: quello a seguire è lo sfogo di una fangirl sull'orlo della disperazione.SPOILER in rotta di collisione.You have been warned.
Avevo inizialmente pensato di scrivere questa recensione nascondendo gli spoiler con un pò di html, ma poi mi sono resa conto che la recensione sarebbe stata un continuo sclero e anche un pò valvola di sfogo. Anzi, soprattutto valvola di sfogo. Perché?
Sebbene la Mead sappia come scrivere una storia, per una volta non mi sono ritrovata d'accordo con le sue scelte narrative. E con scelte narrative mi riferisco in gran parte a quello che accade nella prima parte del libro ad un personaggio: Adrian.Il mio adorato Adrian, che fin dall'inizio del libro cade sempre più in basso perdendo nella caduta parte della stima che avevo per lui.
Ad un certo punto ho anche sperato che Dimitri gli desse un pugno. Perché se proprio doveva comportarsi da idiota, tanto valeva che avesse una scusa valida. Speravo anche che un eventuale pugno gli rimettesse la testa a posto. Perché vedete, Adrian dopo la scomparsa di Sydney inizia a riprendere le vecchie abitudini. Sconvolto per quanto accaduto, perde il controllo della sua vita e ricomincia a bere in maniera smodata.
Un bicchiere o due li avrei anche accettati. Insomma Sydney era scomparsa e un pò di depressione ci stava anche bene, ma non ho accettato di certo che si scolasse l'equivalente di un intero bar ogni sera. Lo so... ci sto andando giù pesante. Valvola di sfogo, ricordate? Alla fine mi sentirò meglio.Non mi consola molto che nel lasso di tempo in cui Adrian si perde, non sarebbe comunque stato in grado di aiutare Sydney. Quello che mi dispiace è che Adrian sembri in grado di essere una persona migliore solo con Sydney al fianco che gli indica la via da seguire. O almeno è questo quel che ho pensato nella prima parte di Silver Shadow.
Per fortuna, Adrian si rende conto (ed era anche ora) di quel che sta facendo. E di aver sprecato molto tempo che invece avrebbe potuto impiegare per cercare con ancora più costanza Sydney. Ritorna ad essere l'Adrian che ricordavo. Quell'Adrian che aveva preso il meglio dall'influenza di Sydney nella sua vita pur mantenendo l'essenza di sé.
Sydney, su di lei non ho nulla da ridire. Perfetta come sempre. Stoica e coraggiosa. Dimostra la sua intelligenza ancora una volta, riesce a gestire le situazioni difficili e a non uscirne spezzata. La sua fiducia in Adrian e negli altri la aiuta ad andare avanti e a sopportare ogni tortura a cui viene sottoposta dagli Alchimisti.
Continuerò la serie, d'altra parte manca solo un libro alla fine. Ma non so quando lo leggerò.
La mia opinione: 3.5 stelle✭✭✭✭Nym
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