“You are going to fail at a lot of things, so when you do, do it on such
a grand scale that half the room gives you a standing ovation, and the other
half gives you the middle finger”
Ho deciso di leggere “Fat Girl Walking” per due motivi: il primo è che mi hanno invitato a partecipare a questo tour direttamente i pubblicisti di HarperCollins con cui collaboro assiduamente da più di un anno e io adoro questa casa editrice. Il secondo è che questo libro tratta tematiche a me molto care, perché anche io sono sempre stata la “fat girl” della mia classe sia alle medie che al liceo e gli anni delle scuole medie sono stati i più traumatici della mia vita. Mi sono identificata così tanto con Brittany Gibbons durante la lettura che sono andata a vedere il suo blog, che non conoscevo e ho apprezzato tantissimo quello che fa. E insomma è un ottimo esempio per il progetto de #LePrincipesseSiSalvanoDaSole
Raccontato attraverso una serie di istantanee, una biografia divertente in un saggio sull’amore, il sesso, il matrimonio, la maternità, bikini e l’amore per il proprio corpo, non importa quale taglia sei, dall’acclamatissima blogger e avvocato dell’immagine del corpo. Brittany Gibbons è stata una taglia grossa per tutta la sua vita. Ma invece di nascondersi all’ombra di donne più magre, Brittany è diventata una blogger molto popolare e una portavoce nazionale – conosciuta per essersi spogliata sul palco di TedX e essere rimasta in piedi in Times Square in bikini sulla televisione americana e mettendo a disagio tutte le persone magre. Parlando onestamente della sua taglia e dell’immagine del suo corpo sul suo blog, brittanyherself.com, ha acceso una conversazione sull’argomento in tutta l’America. Ora, con il suo primo libro, condivide esilaranti e dolorose storie vere sulla sua vita come una strana ragazza sovrappeso che è cresciuta nell’Ohio rurale, combattendo con gli appuntamenti e le relazioni, mandando a quel paese diete, trovando l’amore con un uomo meno grosso di lei, avendo tre bambini e trovando il segreto di amare le sue curve e diventando l’avvocato per tutte le donne sovrappeso. Fat Girl Walking non è un libro di diete. Non è una di quelle biografie di persone che erano grasse su come hanno combattuto delle battaglie e hanno vinto, la guerra contro il grasso. Brittany non ha perso tutto il suo peso e non è diventata la ragazza magra e felice che si nascondeva dentro di lei. Invece ricorda a tutti che essere grassi non significa che si finirà per rimanere da soli, infelici o il soggetto di qualche show medico. Quello che è importante è imparare ad amare il proprio corpo. Con il suo umorismo contagioso e la sua sincerità, Fat Girl Walking rivela una vita piena dello stesso dolore, gioia, stramberia, imbarazzo e meraviglia che riempie quella di qualsiasi altra persona. Solo con spuntini migliori.
Una delle cose più divertenti di questo libro è la sua realtà e la sua verità. La Gibbons non si censura, non nasconde niente. In una sorta di diario racconta la sua vita, senza omettere alcun dettaglio. Dalla sua famiglia tutt’altro che perfetta, ai problemi che affliggono le persone con eccessivo grasso corporeo, rispolverando un cameratismo che si tende a dimenticare. La vergogna e lo stigma di essere la persona più grossa della tua classe, evolve sempre in scarsa autostima e paranoia. Ho vissuto e vivo gli stessi dubbi di Brittany, che vive i complessi meccanismi di ansia e imbarazzo che avvolgono l’esistenza di una persona che si sente fuori posto in qualsiasi situazione. Eppure quella sensazione di mero imbarazzo, l’awkwardness che caratterizza ogni passo di una persona che si confronta con un mondo il cui standard è una modella taglia 40, spesso sottopeso, prima o poi scompare. Perché quando ci si accetta per quello che si è, pregi e difetti, le cose migliorano, si stazionano, ci si rende conto che è possibile essere sereni nella propria pelle. E se oggi come oggi le modelle curvy sono una realtà che si sta affermando, all’epoca della giovinezza di Brittany l’obesità non solo era ancora una malattia scarsamente diagnosticata, ma il modello quotidiano era quello delle top model venerate da ogni parte del mondo. È vero che se al proprio fianco non si hanno dei modelli in grado di aiutare non solo ad accettarsi ma a vivere bene, è molto più complicato crescere in maniera sana. Ma il bullismo, le prese in giro, la discriminazione, che viene anche dall’essere scelti sempre per ultimi negli sport di squadra (true story) alimenta un mostro, che vive dentro di sé e che prima o poi scoppia. La Gibbons è bravissima a sdrammatizzare e a rendere divertenti episodi che in realtà sono drammatici, soprattutto nella mente di chi non riesce ad accettarsi. È un circolo vizioso, soprattutto per chi usa il cibo come arma e come difesa, quella fame nervosa, quel ricorrere al cibo per stare meglio, per sedare il dolore che attanaglia le viscere. Come si fa i conti con problemi familiari che non sono riconosciuti o di cui non si parla apertamente? Se la tua famiglia non naviga in acque economiche solide, quando comprare le verdure e/o il pesce è un lusso, come fai ad avere un’alimentazione sana? Questo libro è sorprendente perché apre gli occhi su molti aspetti su cui non si riflette o su cui non si fa molto caso. Induce una riflessione profonda su uno stile di vita, ma su tutto un background socio-culturale che affligge tantissime persone. Nonché offre uno spunto divertente su una donna che si è messa in gioco, e che nonostante le mille incertezze, gli sbagli e i momenti in cui si è persa, non solo si è salvata, ma ha costruito un mondo in cui ragazze come lei possono riconoscersi e vincere. Perché in fondo è questo che fa la differenza. Sapere di non essere soli. E ci vuole tempo. Gli imperi non si costruiscono da soli. Ci vuole dedizione e pazienza. Ottimismo e sangue freddo. E non arrendersi.
L’ambientazione è per lo più quella della città natale della Gibbons, una cittadina rurale nel cuore dello Ohio, una zona di campagna in cui i pregiudizi e i facili giudizi sono all’ordine del giorno. Ma anche con premesse tanto complicate, si può vincere.
Il particolare da non dimenticare? Una camicia da notte per madri…
Una biografia straordinaria, piena di risate e speranze, anche nei momenti più cupi. Una narratrice piena di ironia e di verve, che accompagna il lettore in un viaggio di scoperta e accettazione, passando per tutti quegli argomenti spinosi di cui nessuno sembra parlare. Privo di censure o di luoghi comuni, Brittany Gibbons racconta la sua vita senza alcuna vergogna.
Buona lettura guys!
Ringrazio immensamente HarperCollins e Edelweiss per avermi regalato la straordinaria opportunità di leggere questo libro in anteprima e di partecipare al Review Tour.
ENGLISH LEVEL:
Intermediate
Dove trovare il libro:
Amazon | Barnes & Noble | HarperCollins
Volete farvi un’idea del libro? Ecco un breve estratto!
NOW WHAT?
My fitness and body aspirations at thirty are different from my aspirations at twenty. At twenty, I just assumed I’d work out until I was so tiny, people became concerned for my health and I’d roll my eyes at them from my Victoria’s Secret bras and Abercrombie jeans. Now I just want to maintain my current weight so I don’t need to buy new clothes. When you look at weight loss, it’s often clothing driven. Weddings, vacations, and high school reunions, all things you are supposed to be thin for. But what if you have a gorgeous wedding dress in your current size, loads of flattering bathing suits, and a killer pair of jeans? Starving myself has suddenly become a moot point. I have options; I’m no longer a fashion pariah. So where does that leave my weight? Well, unless I’m sitting atop you, what I weigh is really none of your business.
I like to put good food in my mouth, and while I am aware of the calories I ingest, instead of cutting them I make them count. I have a full-on love affair with food, appreciating the different cultures and processes within it. In fact, I take entire vacations around eating. It’s how I remember where I’ve been; I’ve either eaten, thrown up, or started my period without the proper supplies there.
Beignets with my best friend in New Orleans. Too much rum on the beaches of Playa del Carmen on our second honeymoon. Orlando, Florida, the city of emergency men’s tube sock maxi-pads.
You see, these flabby parts aren’t problem areas; they’re parts of a scrapbook.