Il libro è il giusto concentrato di quello che piace a me: una scrittrice forte, un po' di femminismo, del sano nerd giovanile e tanto umorismo.
Questa donna ha studiato a casa dalle scuole medie in poi ed è diventata columnist del "The Times" alla tenera età di 18 anni, giornale per cui scrive ancora ben 3 colonne alla settimana. Già solo da questa stringata biografia capite che è una donna da amare.A quanto pare le
reviews e le effettive vendite del libro parlano chiaro, Caitlin ha scritto il libro che ogni donna dovrebbe leggere.Dopo 10 pagine di libro avevo in effetti capito che è amore. Caitlin scrive di sé partendo dalla sua adolescenza da nerd, cicciona, povera e senza amici. Sembra tutto un disastro, se non fosse che scrive benissimo ed è estremamente simpatica. E che è una femminista.
La vera rivelazione di questo libro non è il fatto che faccia sbellicare e che l'essere nerd della scrittrice ci faccia ovviamente riconoscere un po' in lei (tutte le ragazze si sentono un po' nerd - o forse le bellone no?), il vero punto focale del libro è come Caitlin ci spiega il femminismo.Ora, l'argomento mi ha sempre interessata molto. Da Simone de Beauvoir in poi ho letto qualcosa in merito, ma non ho mai voluto approfondire. E invece DEVO, DOBBIAMO approfondire.
Caitlin parla di femminismo in un modo che vi farà subito dimenticare di ascelle pelose, donne malvestite e arrabbiate e odio verso gli uomini. Parla di un femminismo sano, grazie al quale le donne dovrebbero farsi valere, smetterla di preoccuparsi della circonferenza delle loro cosce e passare ad altro. Smettere di credere che siamo delle principesse indifese e fragili, cazzo!!Ero così infervorata dopo qualche capitolo che sono riuscita a litigare con il mio ragazzo per rivendicare il mio girl power, e il fatto che NO, NON PUÒ SCHERZARE sul fatto che una volta cuccava e ora non cucca più, perché io non scherzerei mai su quanti piselli ho eventualmente visto e non potrò più vedere, e anche volendo non potrei neanche farlo perché apparirei solo una poco di buono, e allora perché lui può, no non ci sto ecco!!!!1!!1!
Il suo commento è stato "Giulia, devi veramente smettere di leggere quel libro".
Il che mi ha fatto continuare con maggiore convinzione, ovviamente.Ecco uno degli estratti più belli dal libro ( e credetemi c'è l'imbarazzo della scelta, a partire da quando parla del suo punto di vista sulla pornografia, esilarante, a quando spiega di cosa una donna può effettivamente fare a meno, cioè tutte le cazzate di cui gli uomini effettivamente non si preoccupano affatto)
"When I thought of myself as an adult, all I could imagine was someone thin, and smooth, and calm, to whom things... happened. Some kind of souped-up princess, with a credit card. I didn't have any notion about self-development, or following my interests, or learning big-life lessons, or, most importantly, finding out what I was good at, and trying to earn a living from it (...). I din't worry about what I was going to DO. What I DID worry about (...),was what I should BE, instead. (...). I presumed that once I'd cracked being thin, beautiful, stylishly dresses, poised and gracious, everything else would fall into place. (...). I would suggest that when you've spent millennia not being allowed to do anything, you do tend to become more focused on being self-critical, analytical and reflective because there's nothing else you CAN really do, other that a) look hot and b) turn inward."
E parlando di femminismo, ieri su intothegloss c'era questa bella citazione di Antony and the Johnsons
Dal libro della Moran ho scoperto l'esistenza di molti scrittori:
-Germaine Green, scrittrice femminista di cui mi precipiterò a comprare i libri
-Dorothy Parker, columnist del New Yorker-Alexander Woollcott
-David Niven, attore degli anni '30 e '40 famoso, oltre per il suo ruolo di Phileas Fogg ne "Il giro del mondo in 80 giorni", per l' autobiografia "La luna è un pallone"
-Faulkner (shame on me)
Quella frase che molti di voi hanno su Facebook pensando sia tratta da un account Pinterest qualsiasi (parlo con te, fidanzato), "All the things I really like to do are either immoral, illegal, or fattening" è di Alexander Humphreys Woollcott, appunto.Vedi cosa non si scopre leggendo.
Altre nuove scoperte sono state l'esistenza di uno dei più grandi bluesman della storia, Robert Johnson, di cui conoscerete sicuramente "
Sweet Home Chicago", la versione cinematografica di "A Star is Born" con Barbra Streisand, il libro "Please Kill Me: the Uncensored Oral History of Punk", e questa canzone che vi posto qui sotto, successone in Inghilterra (mi pare di averla sentita alla radio?)Insomma, LEGGETE QUESTO LIBRO!
Io dal canto mio sono già stata il libreria a comprare nuovi libri e ho ordinato "Moranthology", una raccolta degli articoli della Moran per The Times degli ultimi 20 anni.
E a proposito di libri e musica, ci infilo anche un po' di cinema, per dirvi che sono andata a vedere "Il lato positivo"(Silver Linings PLaybook) e nonostante non sia d'accordo sulle tantissime nomination agli Oscar del film (tutti e 4 gli attori, miglior film, miglior regia, miglior montaggio... mi sembra un po' esagerato), è una bella commedia, non la solita robetta indie, e parla di disturbi mentali con un certo tatto. Non vedevo una cosa romantica-non zuccherosa da tanto tempo! Molto bella anche la scelta delle musiche. Thumbs up.