Cosa succederebbe sulla Terra se all’improvviso l’elettricità smettesse di esistere? Revolution cerca di dare una risposta a questa domanda. La serie inizia pochi minuti prima del “black out definitivo” mostrandoci un uomo, Ben, che torna a casa dalla sua famiglia mentre cerca di contattare il fratello Miles e sembra sapere ciò che sta per accadere. Il racconto ricomincia 15 anni dopo: il mondo sembra essersi arrangiato alla nuova condizione e la famiglia che c’è stata mostrata all’inizio vive in un villaggio. Qui, improvvisamente, arrivano gli uomini della “Militia”, uno pseudo-governo militare, alla ricerca di Ben e di suo fratello Miles: Ben sta per essere prelevato ma la gente del villaggio prova a ribellarsi e nello scontro che segue Ben rimane ucciso perciò i militari decidono di prendere suo figlio. Prima di morire Ben riesce a parlare con sua figlia Charlie e le indica la posizione di Miles affinché lei possa raggiungerlo per farsi poi aiutare a recuperare il fratello.
La serie ci convince molto poco. Innanzitutto il mondo post-apocalittico che ci viene mostrato ha un aspetto spiccatamente e insensatamente medievale, non capiamo come in soli 15 anni si possa essere regrediti e cambiati in questo modo. Anche la caratterizzazione dei personaggi lascia molto a desiderare: Charlie, la protagonista, è una tipica adolescente da “teen-drama” e non da serie di fantascienza post-apocalittica! Infatti pochi momenti dopo l’inizio della sua avventura, Revolution decide di mostrarci l’adolescente spaccone e palestrato che molto probabilmente diventerà l’amore travagliato di Charlie. I dialoghi sono banali e scontati e lasciano presagire facilmente ciò che avverrà o che tipo di “piega” assumerà la trama. La prima puntata ci mostra anche una scena d’azione che vede protagonista lo zio Miles contro una frotta di nemici appartenenti alla Militia che riesce a sbaragliare facilmente in pochi minuti. Questa scena oltre a essere poco plausibile e molto brutta, ha inoltre il coraggio di richiamare i combattimenti di Kill Bill.
La trama di Revolution gira attorno esclusivamente al mistero del black out che diventa così nodo centrale della serie tv. Tale meccanismo viene palesemente utilizzato dagli sceneggiatori come stratagemma per catturare l’attenzione dello spettatore con l’obiettivo di fidelizzarlo solo per curiosità e nient’altro. Ma un mistero non basta per fare di una serie TV un prodotto di qualità e infatti Revolution è deludente sotto tutti i punti di vista. Comunque è un vero peccato che questa serie sprechi un’idea iniziale accattivante che avrebbe potuto generare ben altri risultati.
È bene precisare che la recensione è stata scritta dopo la visione solo della prima puntata che però ci è sembrata sufficiente per giudicare la serie.
Martina: Stupida, banale e superficiale. Voto 4.
Davide: Brutta quasi fastidiosa. Voto 4.