Un periodo storico, a cavallo di due secoli, caratterizzato da un grande fermento artistico e culturale, ottimismo dilagante, scoperte ad ogni livello, grande euforia generale.
E' in atto la seconda rivoluzione industriale. Le nuove scoperte e le invenzioni permisero l'espansione industriale di tante nazioni prive di risorse minerarie (al contrario della prima rivoluzione industriale) ma ricche di cultura, inventiva e desiderio di emergere (tra queste l'Italia).
Stiamo parlando de “la BELLE EPOQUE”.
Parigi con la sua Tour Eiffel (1889), fu capitale di quel nuovo mondo, una sorta di vetrina europea alla quale altre capitali guardavano. Centro dell'arte, della cultura e della scienza, degli spettacoli, della moda con annessa tutta la gamma delle sue espressioni, dai fenomeni di costume sociale a quelli dell'espressione artistica . Londra, Vienna, Budapest, Berlino si distinsero come centri pilota ma più sul versante industriale. Milano divenne un grande centro di cultura.
Nuove invenzioni: il frigorifero, il ferro da stiro, la penna stilografica, la gomma per cancellare, il telefono, il telegrafo senza fili, il cinema dei fratelli Lumière, la bicicletta, l'energia elettrica e tanto tanto ancora...
Il Sig. Dunlop applica la vulcanizzazione al caucciù (scoperto dal Sig. Goodyear) e inventa il pneumatico. Il Sig. Diesel inventò il primo motore a scoppio a nafta.
L'Unità d'Italia porta la data del 1861.
Gli equilibri sociali cambiano e ci si avvia verso la società di massa.
Si diffonde il benessere e cambiano le abitudini anche se le disparità tra classi sociali sono ancora molto forti. Si scoprono nuove forme di aggregazione e di divertimento: i caffè-concerto, les Folies Bergère, il ballo Excelsior. Nascono i primi grandi magazzini.
Intanto, in Europa lo stile “floreale” detto Liberty (grazie all’inglese Arthur Lasemby Liberty) applicato ai tessuti, ai gioielli, agli arredi, trovò la sua massima espressione nell’architettura, grazie a maestri come Gaudì,Wagner, Basile. Nascono i primi manifesti commerciali: Henri de Toulouse-Lautrec
E ancora Emile Gallé, René Lalique, Louis Comfort Tiffany per la lavorazione del vetro.
Mia personale citazione dedicata a Gustav Klimt per la pittura.
Fu sperimentata la lavorazione di coloranti artificiali per il settore tessile e anche la realizzazione delle prime fibre tessili artificiali derivanti dalla cellulosa.
La moda abbandona i corsetti stretti e steccati, le sottogonne e i drappeggi per lasciare il posto al tailleur: giacca lunga e dal taglio maschile, gonna lunga e dritta con pieghe sul dietro per agevolare la camminata.
Anche la biancheria intima risente di queste grandi trasformazioni: si alleggerisce e si accorcia. Emblematico esempio storico sono le ballerine del Fresh Can-Can, inizialmente additate come scandalose, in seguito esempio di stile !
La moda per il giorno è caratterizzata da forme fluide e comode. La moda per la sera rimase saldamente ancorata all'eleganza e all'uso di tessuti preziosi, piume, cappelli, guanti, ricami, gioielli.
Non tutto è oro quello che luccica. Questo periodo storico di grande fermento e di espansione, porta con sé anche grandi disagi e forti disparità tra la popolazione. Non tutti si possono permettere un alto tenore di vita e le condizioni sociali sono ancora pessime in molte aree dell'Europa.
L'apice dell'opulenza e del delirio di onnipotenza fu raggiunto il 10 aprile del 1912 quando il Titanic salpò dal porto di Southampton (Regno Unito) verso New York. Su soprannominata la nave della speranza: in prima classe milionari, in terza classe emigranti, soprattutto irlandesi, in cerca di fortuna nel “nuovo mondo”. Cinque giorni più tardi, il Titanic affondò nelle gelide acque dell'Oceano Atlantico.
Solo due anni più tardi la Grande Guerra sconvolgerà per sempre gli equilibri dell'Europa (e non solo) e porterà via con sé ogni speranza . Le grandi scoperte tecnologiche e scientifiche saranno utilizzate per scopi bellici, per uccidere! Il 1914 segna la fine di un’epoca, la Belle Epoque, e con essa la fine di un sistema di vita, di un modo di vivere, di un mondo. Il primo conflitto mondiale ha rappresentato il grande spartiacque della storia moderna. “Niente fu più come prima”.
Nel 1968, Charles de Gaulle disse: (...)”l’umanità perse l’equilibrio “ (…).
Si infransero illusioni e valori. Le tradizionali norme di vita e di comportamento sociale furono soverchiate. Era in atto un mutamento completo di valori. Tutto sembrava andare alla deriva, come se nulla avesse più radici: principi politici , sistema economico, moralità sessuale, criteri artistici.
Si preannunciavano i segni della crisi di valori a cui ora siamo, ormai, quotidianamente abituati.
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