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“Reykjavík Café”, il romanzo d'esordio dell'islandese Sólveig Jónsdóttir
Creato il 25 marzo 2015 da Spaginando @SpaginandoAutore: Sólveig Jónsdóttir
Traduttore: Silvia Cosimini
Editore: Sonzogno
Pagine: 320
Prezzo: 17,50 euro
Pubblicazione: marzo 2015
“La cosa migliore da fare per lei poteva essere quella di dare una svolta alla sua vita e andarsene per un anno o due. Sprofondare ancora di più nel passivo della MasterCard e almeno spassarsela un po’. Avrebbe potuto trovarsi qualche lavoretto mentre era in giro per il mondo. Raccogliere fiori di gelsomino per le maison di profumi francesi, o magari chicchi di caffè in Colombia. Raccogliere per giornate intere e nel frattempo trovare se stessa. Nel frattempo lui quanto ci avrebbe messo a trovarne un’altra da portarsi a letto? Non molto.”
In libreria dal 12 marzo, per Sonzogno, “Reykjavìk Cafè” di Sòlveig Jònsdòttir, un best-seller che ha scalato le classifiche islandesi, divertendo migliaia di lettori, e che mescola abilmente l’esotismo del profondo Nord con gli amori scombinati di quattro effervescenti islandesi alla ricerca di una felicità che sembra soltanto un’utopia.
L’autrice ha studiato scienze politiche e vive nella capitale islandese, dove lavora come giornalista alla redazione di “Lifestyle Magazine”. “Reykjavík Café” è il suo primo romanzo ed è già tra i libri più letti in Islanda.
Hervör, Karen, Silja e Mía sono le protagoniste del romanzo: tutte e quattro hanno un’età vicina ai trent’anni e situazioni sentimentali caotiche e insoddisfacenti. Hervör lavora in un bar e intrattiene una relazione con il suo ex professore universitario; Karen vive dai nonni e trascorre i fine settimana bighellonando per locali, accontentandosi di occasionali notti di sesso ogni volta con un uomo diverso; Silja è medico di professione e tornando a casa trova il neo marito a letto con una biondina. Infine, c’è Mía, la più incasinata di tutte, che è stata lasciata dal fidanzato, un avvocato facoltoso, e ora vive in una mansarda fra gli scatoloni del trasloco, tentando a fatica di trovare la sua strada.
Le quattro donne non si conoscono e non sembrano avere nulla in comune. Ciò che le unisce è la pausa quotidiana al Reykjavík Café dove, nel freddo invernale, trovano un po’ di conforto e nel quale le loro strade finiranno per incrociarsi in modo profondo ed indissolubile. Fra un latte macchiato, un cocktail di troppo e molte risate le protagoniste troveranno la via per raggiungere la felicità. O qualcosa di molto simile.
“Reykjavík Café” è uno di quei romanzi dei quali ci si innamora e che non si vorrebbe mai lasciare. E’ un libro capace di regalare emozioni, da leggere tutto d’un fiato e magari rileggere per gustarlo fino in fondo.
Sòlveig Jònsdòttir ha una voce tanto fresca e potente da farti credere che quella da lei raccontata sia una storia vera. E’ affascinante e piacevole seguire le vicende delle quattro protagoniste, girare con loro per le fredde strade invernali della capitale islandese e scoprire le abitudini di questa popolazione che sembra così lontana dal nostro vivere quotidiano.
Coinvolgente, appassionato e ben scritto, “Reykjavìk Cafè” si colloca indubbiamente nella categoria della migliore letteratura femminile. Ha una forte affinità con “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen nella descrizione dei sentimenti e della psicologia femminile, nonché con “Il diario di Bridget Jones” di Helen Fielding per la scrittura rapida e la vena scarcastica. Ma Sòlveig Jònsdòttir ha qualcosa in più che è la sapiente narrazione di emozioni, folclori e passioni di persone appartenenti ad un lontano luogo del freddo Nord.
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