Il primo aprile è in genere giornata dedicata agli scherzi, eppure questa volta la notizia è tutto fuorché una bufala: serata hardcore in salsa screamo offerta in mezzo alla settimana da due band tedesche (Rha. e Paan) e da una realtà romana di cui ci siamo occupati proprio in questi giorni: i Leviathan. Troppo succulenta come occasione per non fare uno sforzo e dedicarsi alla musica anche se domani si lavora, cosa che del resto hanno pensato anche i pochi ma buoni che hanno deciso di non perdersi questa mosca bianca musicale. Perché era da un po’ che non capitava un’occasione simile ad Ancona e lo spettacolo non ha fatto di certo rimpiangere il tempo speso in compagnia dei tre gruppi. Ad aprire sono, in ossequio alla regola dell’alternanza tra le tre band (già di per sé un punto a favore), i tedeschi Rha., che portano in giro Refugium, uscito da qualche mese e composto da un’unica lunga traccia che supera i diciotto minuti. Il loro set è intenso e appassionato, hanno un impatto che colpisce dritto allo stomaco e propongono un hardcore emozionale venato di screamo e ricco di personalità. L’energia che la band sprigiona, unita alla capacità di rielaborare le influenze con l’aggiunta di interessanti variazioni e digressioni, permettono alla serata di partire col classico botto.
Dopo di loro tocca ai Leviathan, giovane trio che ha appena realizzato una tape capace di catturare la nostra attenzione e di farli segnalare come una delle sorprese di questo periodo, un mix perfetto di chiari e scuri, raffiche di rumore distorto e linee melodiche emozionanti, il tutto reso ancora più efficace dalle aperture e dai rallentamenti che spezzano la corsa e donano maggiore spinta al groove dei brani. Dal vivo risultano più diretti e pesanti, forse meno malinconici ma non meno disperati, tengono salda la presa sul pubblico e soprattutto confermano la buona impressione, proprio per quel perfetto mix di vecchia suola (la Roma anni Novanta fa capolino tra le pieghe del suono) e nuove derive noisy e screamo, Germania compresa. I Paan sono i più weird del terzetto, hanno un che di Hawkwind in salsa hardcore, con un continuo saliscendi tra momenti tirati e divagazioni melodiche, sprazzi di psichedelia e scanzonata – mai però dozzinale – attitudine punk. C’è voglia di forzare gli schemi e di cambiare le carte in tavola, ma anche di divertirsi e condividere i propri brani coi presenti. Del resto, con un disco intitolato Sounds Like Chewbacca Is Taking A Shit e una copertina ai limiti del fricchettone, non ci si poteva aspettare che una band in continua tensione tra la voglia di dissacrare e quella di reinventarsi. Probabilmente, una delle proposte più peculiari e interessanti capitate da queste parti di recente, di sicuro un nome da non prendere sottogamba e da segnarsi. Che altro aggiungere, se non i link per ascoltare la musica dei tre gruppi, magari guardando le foto della serata?
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