Ri-dissequestrato il porto di Castellammare ri-ri-ri-ri-ri-ri-prendono i lavori

Creato il 29 novembre 2013 da Diarioelettorale

La ripresa dei lavori per la messa in sicurezza del porto di Castellammare è una notizia che ci riempie di gioia. Le indagini della Procura della Repubblica di Trapani ovviamente proseguono ma il dissequestro del cantiere consente di mettere in sicurezza le opere già realizzate. Vogliamo un porto sicuro e, nel ringraziare la Magistratura per il dissequestro, avvenuto in tempi celeri, ed il Prefetto di Trapani, Dottor Stefano Trotta, per l’interessamento, ribadiamo la nostra collaborazione e fiducia agli inquirenti per il prosieguo delle indagini”, questo quanto dichiarato dal sindaco Marzio Bresciani, appresa la notizia del dissequestro del cantiere.disse dopo il primo parziale dissequestro del luglio 2010 il sindaco dell’epoca Ingegnere Marzio Bresciani.

Ma passò un giorno e passò un altro e il prode Anselmo* continuò a non tornare per non essersi accorto che nell’elmo c’era in fondo un forellin.

Oggi 29 novembre 2013 apprendiamo da uno “status” della pagina facebook del sindaco “Nicola Coppola per Castellammare” che le aree sono stati ri-dissequestrate e che ri-ri-ri-ri-ri-ri-prendono i lavori:

UNA ATTESA POSITIVA NOTIZIA CHE PUO’ CAMBIARE IL FUTURO DI CASTELLAMMARE

Il sindaco Nicolò Coppola ha il piacere di comunicare alla cittadinanza tutta che la Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Trapani, con una nota del 28 Novembre 2013, ha disposto il dissequestro e la restituzione all’avente diritto degli accropodi e delle aree in sequestro, relative al cantiere per la messa in sicurezza del porto di Castellammare del Golfo, attualmente fino ad oggi in stato di sequestro, delegando la tenenza della Guardia di Finanza di Alcamo, alle procedure di esecuzione, con facoltà di sub-delega, per permettere al Responsabile del Genio Civile di Trapani del C.T. ing Angelo Infantino, le più idonee modalità di ripresa dei lavori portuali nella loro più ampia interezza.
Una notizia di grande positività che, come dichiarato dal Sindaco, può dare vigore, energia e ripresa alle attività infrastrutturali del territorio. A puro titolo di cronaca la vicenda in oggetto, annosa e per molto tempo in stato di stallo, inizia con un verbale di sequestro del 7 Maggio 2010.
Le lunghe attività, necessarie, dovute e delicate da parte della Procura della Repubblica di Trapani, hanno di fatto bloccato i lavori paralizzando un settore produttivo della nostra città.
Finalmente i lavori del porto ripartono, con la gioia del Sindaco , di tutta l’ amministrazione comunale, di tutta la Città di Castellammare, delle imprese e dei lavoratori interessati“.

Anche noi ne siamo contenti, per quanto visti i tempi e la storia recente della realizzazione di opere pubbliche di questo tipo in questo territorio, (vedi lavori del porto di Balestrate nonchè di questo di Castellammare), per esultare attenderemo pazientemente il collaudo delle opere.
Anche perchè vorremmo essere sicuri che l’elmo del prode Anselmo fosse stato nel frattempo riparato.

* Nota su “La partenza del crociato”, ovvero “Il prode Anselmo” di Giovanni Visconti Venosta (1856)

Passa un giorno, passa l’altro
Mai non torna il prode Anselmo,
Perché egli era molto scaltro
Andò in guerra e mise l’elmo…”

Mise l’elmo sulla testa
Per non farsi troppo mal
E partì la lancia in resta
A cavallo d’un caval.

La sua bella che abbracciollo
Gli diè un bacio e disse: Va!
E poneagli ad armacollo
La fiaschetta del mistrà.

Poi, donatogli un anello
Sacro pegno di sua fé,
Gli metteva nel fardello
Fin le pezze per i piè.

Fu alle nove di mattina
Che l’Anselmo uscia bel, bel,
Per andare in Palestina
A conquidere l’Avel.

Né per vie ferrate andava
Come in oggi col vapor,
A quei tempi si ferrava
Non la via ma il viaggiator.

La cravatta in fer battuto
E in ottone avea il gilè,
Ei viaggiava, è ver, seduto
Ma il cavallo andava a piè.

Da quel dì non fe’ che andare,
Andar sempre, andare andar…
Quando a piè d’un casolare
Vide un lago, ed era il mar!

Sospettollo… e impensierito
Saviamente si fermò.
Poi chinossi, e con un dito
A buon conto l’assaggiò.

Come fu sul bastimento,
Ben gli venne il mal di mar,
Ma l’Anselmo in un momento
Mise fuori il desinar.

La città di Costantino
Nello scorgerlo tremò
Brandir volle il bicchierino
Ma il Corano lo vietò.

Pipe, sciabole, tappeti,
Mezze lune, jatagan,
Odalische, minareti,
Già imballati avea il Sultan.

Quando presso ai Salamini
Sete ria incominciò,
E l’Anselmo coi più fini
Prese l’elmo, e a bere andò.

Ma nell’elmo, il crederete?
C’era in fondo un forellin
E in tre dì morì di sete
Senza accorgersi il tapin.

Passa un giorno, passa l’altro,
Mai non torna il guerrier
Perch’egli era molto scaltro
Andò in guerra col cimier.

Col cimiero sulla testa.
Ma sul fondo non guardò
E così gli avvenne questa
Che mai più non ritornò.”

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