Recentemente era stato previsto un progressivo aumento dei tassi di interesse di un quarto di punto, secondo una decisione della banca centrale europea. La variazione dei tassi di interesse ha fatto si che il tasso di rifinanziamento pronti contro termine passasse dal 1.25% all’1.50%, e ha rialzato il tasso di interesse sui depositi fino allo 0,75% e il tasso marginale fino al 2.25%. Una manovra che è servita in funzione dei rischi in aumento per la stabilità dei prezzi. Si tratta di un aumento atteso sui mercati, e gli indici euribor avevano già iniziato un lieve rialzo verso l’1.50% nello scorso mese di giugno.
Nel primo semestre del 2011 è aumentata la domanda di finanziamenti a tasso variabile, e occorre aggiungere un ulteriore 22% di mutui variabili con cap. La richiesta dei mutui a tasso fisso, invece è in ribasso: arretra dal 37% al 30%: il dato è influenzato dal lieve rialzo degli indici di riferimento, che a fine 2010 erano ai minimi, mentre ora sfiorano il 5%, un livello comunque basso ed interessante, a detta degli esperti del settore.
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