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Riapre al pubblico la Casa del Manzoni a Milano

Creato il 08 ottobre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Riapre la Casa del Manzoni a Milano, dopo i lavori di restauro interamente sostenuti da Intesa Sanpaolo. La Casa è aperta al pubblico dal martedì al venerdì dalle 9 alle 16.

A 230 anni dalla nascita di Alessandro Manzoni rinasce la storica dimora dove l’autore de “I Promessi Sposi” visse dal 1813 fino alla morte, sopraggiunta nel 1873. Dal 6 ottobre ha riaperto al pubblico la Casa del Manzoni, dopo i lavori per il restauro conservativo e la riqualificazione, durati 10 mesi, interamente sostenuti da Intesa Sanpaolo e resi possibili grazie alla convenzione tra la banca e la Fondazione Centro Nazionale Studi Manzoniani. Il prof. Bazoli, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, dichiara:

“Il senso dell’impresa che abbiamo voluto realizzare è custodire la memoria di un grande italiano, la cui opera può continuare anche oggi a ispirare le nostre coscienze e il nostro agire. Valorizzare il nostro passato significa incoraggiare il Paese a credere in se stesso e nel proprio futuro. Restituiamo a Milano e all’Italia un luogo simbolo della nostra storia e della nostra identità. Manzoni, infatti, non si impegnò soltanto per un rinnovamento culturale ma si adoperò anche per la rifondazione morale della nazione. Attraverso la creazione di una lingua destinata a divenire il modello dell’Italia unita, egli contribuì da protagonista alla formazione di una moderna coscienza nazionale”.

La Casa è aperta al pubblico dal martedì al venerdì dalle 9 alle 16. La Fondazione Centro Nazionale Studi Manzoniani intende inoltre istituire una o più borse di studio destinate a giovani dottorandi per lo sviluppo di attività didattiche.

L’allestimento del Museo Manzoniano è stato ripensato secondo i più aggiornati orientamenti museologici e museografici: i materiali esistenti (opere d’arte, arredi, volumi) sono stati ordinati, selezionati e ricollocati in un nuovo percorso espositivo organizzato in sezioni dedicate a specifici temi. Vi troviamo: l’immagine di Manzoni (i ritratti dello scrittore), l’immagine della famiglia Manzoni (l’iconografia che documenta i numerosi legami familiari), la cerchia degli amici (i ritratti dei suoi illustri amici), i luoghi di Manzoni (le immagini delle città e dei luoghi frequentati e amati), l’iconografia dei Promessi Sposi (opere dedicate agli episodi e ai personaggi del celebre romanzo), i Promessi Sposi dal cinema, alla televisione, al teatro (una sala multifunzionale per proiezione di un montaggio delle numerose trasposizioni cinematografiche, televisive e teatrali del romanzo), Manzoni “botanico” (materiali che documentano la sua competenza e passione botanica), le biblioteche (le più belle edizioni selezionate dalle biblioteche di Manzoni e della seconda moglie Teresa Stampa).

Messa all’asta dopo la scomparsa di Manzoni (1873), nel 1874 la casa venne acquistata dal conte Bernardo Arnaboldi. Dopo varie vicende, divenne proprietà della Cariplo, che a sua volta ne fece dono al Comune di Milano, con il vincolo di riconoscerne l’uso perpetuo ed esclusivo al Centro Nazionale di Studi Manzoniani. La musealizzazione della dimora è stata possibile grazie alla convergenza di intenti di tre importanti istituzioni culturali milanesi: la Biblioteca Braidense, la Fondazione Centro Nazionale Studi Manzoniani e le Civiche Raccolte del Castello Sforzesco. L’assessore alla Cultura Filippo Del Corno dichiara:

“Sono tre gli obiettivi che Milano raggiunge con questa inaugurazione. Innanzitutto la valorizzazione di uno spazio storico, legato alla memoria di tutti perché abitato dal pensiero, dal lavoro e dagli affetti di uno degli italiani più illustri a cui Milano abbia dato i natali. In secondo luogo perché questa ristrutturazione, strutturale ma anche funzionale, restituisce alla Città uno spazio aperto e vivibile da parte di milanesi e di visitatori che sempre più numerosi vengono a scoprire la Milano città d’arte e cultura che in questi ultimi anni è uscita dall’ombra e si mostra ora al mondo con il suo volto migliore. In ultimo, perché questo momento è il frutto di un lavoro congiunto tra diverse istituzioni, conferma della capacità che Milano in questi ultimi tempi ha affinato di lavorare in rete, mettendo a disposizione energie e competenze per compiere, insieme, un passo avanti nella bellezza e nella proposta culturale complessiva della nostra Città”.

S.C.

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