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Riapriamo i battenti: anche Margherita Dolcevita soffre per amore

Creato il 11 agosto 2011 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Rieccoci qua. Non è cambiato niente, non ho tenuto nascosto niente a nessuno. Come ho scritto a chi mi ha contattato (poi ringrazierò con tanto di nomi perchè mi hanno tirato su di morale) sono stata male. E questo blog io lo vedo come una specie di sala giochi, di luna park. Non che si debba sempre essere allegri, molti post hanno toni piuttosto astiosi, però se sto male io il mio luna park chiude. E’ stato quasi un riflesso condizionato.

Sono stata male sì. Ho passato quasi una settimana a dormire e per aiutarmi a rimbambirmi sono ricorsa al mio amato Alprazolam. Quando sto male ho bisogno di non pensare. Se dormo non penso. Quindi più dormo e meglio è. Ho bisogno di diventare letargica, sennò è proprio la fine.

In realtà ho pensato pure troppo, stavo per fare la cagata del secolo, e c’è mancato davvero poco (l’ADSL che per due minuti ha smesso di funzionare), ma un libro mi ha salvato (e poi dicono che i libri sono inutili). E del libro ne parlerò poi. La cagata del secolo sono sette pagine scritte in Palatino Linotype 11. Quando starò bene, prenderò un aereo e le sette pagine gliele leggerò a voce. Come tutte le donne intelligenti (megasuperiperbotta d’autostima!!!) mi innamoro come un’idiota e mi comporto di conseguenza. Ma cazzo quelle sette pagine non rimarranno a vita sul desktop. Con tutta la fatica che ho fatto per scriverle no no. Troveranno un varco e faranno la fine che meritano (e non è il cestino in alto a sinistra).

Sono stata male, sì, per amore, già. Eh capita. Ogni tanto capita di soffrire per amore. Specialmente se si è innamorati di una persona da sette anni. Succede, che volete che vi dica? Generalmente provo a non pensarci, non mi struggo quotidianamente, non sono Penelope che passa le sue giornate pensando ad Ulisse (e, d’altronde, lui non è mica Ulisse). Però ogni tanto succede che patatrac e io son lì, precipitata a terra come una brombola. Eh è facile dire di dimenticarlo, di lasciar perdere, ma come si fa? No davvero. Io gli stronzi li ho sempre lasciati perdere, finiscano uno dopo l’altro sotto un manitou. Ma se uno non solo non è stronzo ma è anche perfetto come si fa a non pensarci? Non si può. Sono i rischi che si corrono quando l’UDPV (Uomo Della Propria Vita, nel mio caso è UDMV) è perfetto.

Comunque, questa volta è stato diverso. C’è stata una mazzata ulteriore. Solitamente agonizzo come un lombrico a cui hanno pestato un’estremità. Questa volta al lombrico qualcuno s’è preso la briga di pisciarci sopra. Un dettaglio da niente quando stai soffrendo le pene dell’inferno, ma non è che faccia proprio piacere. In italiano diremmo “oltre all’inganno, la beffa”. Beffa dei miei coglioni, una beffa pesante un macigno piombato d’osmio.

In ogni caso, dopo vari colloqui con me stessa (tra cui alcuni in inglese perchè fa molto internescional, l’ultimo ieri sera guardando “Mad Men”), alcuni con il mio gatto (che questa volta, va detto, si è dimostrato ben poco collaborativo) e altri con il randagio (famigerati i nostri incontri serali sul muretto davanti a casa, io che parlo e piango e lui che dorme, sembravamo sposati), ora sono qua con un migliaio di cocci da raccogliere e riattaccare. E va bene così. E’ andata anche questa volta.

Ringrazio Ida, Roberta 1, Roberta 2 e Rosy che mi hanno scritto per sapere qualcosa, grazie, mi sono sentita famosa ed è stato bello.

Se volete commentare fatelo, ma non una parola sull’UDMV, è perfetto sul serio. Non dite che non mi merita perchè lo so già, merita di meglio (e l’ha pure già trovato), non dite che non lo merito perchè lo so già, non merito così tanto, e soprattutto non mi piacciono queste cose che fanno tanto Cioè. Non ho ben capito nemmeno io quest’ultimo pezzo. Sì forse potevo risparmiarmelo. Era solo per dire nessun commento sull’UDMV, ecco.



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