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Ribaltato un secolo di psicologia del profondo?

Da Pasqualefoglia @pfoglia2

Le frasi potenzianti non agiscono sull’inconscio. La loro efficacia è dovuta al fatto che agiscono sulla mente conscia.

 

Non è l’inconscio che viene convinto attraverso le ripetizioni di un mantra, ma la mente conscia che non smette mai di giudicarsi e rimproverarsi e ha sempre l’ultima parola!

Non è l’inconscio che deve migliorare -l’inconscio è naturalmente ricco di grandi talenti ed è soltanto l’organo esecutore degli ordini, buoni o cattivi che siano-, ma il modo in cui la mente giudica se stessa!

iceberg
L’inconscio è stato sempre paragonato a un iceberg la cui massa enorme è sotto la superficie dell’acqua, mentre la mente conscia corrisponde alla parte emersa e visibile dello stesso. Se è così, poiché la mente conscia è la punta dell’iceberg/inconscio, essa è anche un’estensione dell’inconscio. Possiamo anche dire che se la parte sommersa dell’iceberg è nascosta e sconosciuta, quella emersa è visibile e conosciuta. Ma è chiaro che la parte emersa e conosciuta è sempre un’estensione della parte sommersa e sconosciuta. La mente conscia è un’estensione/evoluzione di quella inconscia.

E siccome mente conscia e mente inconscia sono strettamente compenetrate come nell’iceberg, esse hanno la stessa natura, e pertanto la distinzione tra l’io e l’es ha solo valore didattico, anche se ci ha portato fuori strada.

D’altra parte, si è sempre detto che mente e corpo sono strettamente interdipendenti, anzi sono un continuum, al punto che già gli antichi se ne erano accorti tramandandoci la massima: “Mens sana in corpore sano”.

Penso che non sia vero che l’inconscio è mille volte più potente del coscio; o meglio questo è vero soltanto quando la mente è debole, quando non è matura, quando non è equilibrata, insomma soltanto quando non si è raggiunta ancora abbastanza consapevolezza! Appunto, quando la mente è debole, vuol dire che essa non è consapevole di sé, non crede in se stessa, è ancora insicura e incerta, è piena di dubbi, non si è ancora evoluta, e in queste condizioni non è in grado di assicurare un buon servizio all’inconscio, al corpo, che è l’organo esecutore. Ed infatti quando la mente emette ordini e contrordini, l’inconscio non si muove.

L’inconscio è al servizio della mente conscia, ma se quest’ultima non è in grado di fornire input adeguati, l’inconscio resta inerte, assente, e questo spiega la lentezza con cui si muove abitualmente, anzi la sua assoluta inerzia verso ordini incoerenti e contraddittori.

È chiaro dunque che per convincere l’inconscio, si deve convincere la sua… punta: l’Io. L’io è la parte evoluta e consapevole dell’inconscio e prende il nome di conscio o mente conscia, in contrapposizione alla parte non evoluta e non in grado di comprendere se stessa. Se la parte non evoluta dell’inconscio non è in grado di comprendere se stessa, di prendere coscienza di sé, insomma se è del tutto irrazionale e automatica, figuriamoci se può recepire un discorso razionale e almeno all’inizio falso, come il mantra!

La ragione è un milione di volte più potente dell’inconscio, nel bene e nel male, perché è… l’inconscio stesso, anzi la sua parte evoluta, il faro che gli illumina la strada e lo guida lungo il sentiero della vita!

Le credenze negative, sia di natura inconscia che conscia, non colpiscono l’inconscio, ma la mente conscia insicura, dubbiosa, piena di paure e incapace di affermarsi.

Le convinzioni negative colpiscono i bambini, perché non sono ancora consapevoli, né tanto meno autonomi e indipendenti, ma bisognosi di continua assistenza, e naturalmente colpiscono anche gli adulti (di qualunque età) che si trovano ancora in queste medesime condizioni: in questi casi si parla di nevrosi infantile.

Ed ecco spiegato perché “credere in se stessi” è il fattore decisivo nelle performance e nella stessa routine quotidiana.

Credere in se stessi, significa che la mente conscia è sicura e convinta delle proprie capacità, e ha anche smesso di giudicarsi e sminuirsi! Se ci crede la ragione senza nutrire il minimo dubbio, è fatta nel senso che l’inconscio recepisce l’ordine e si mette all’opera. Il tempo occorrente per autoconvincersi di un mantra, di una frase potenziante, serve a convincere la propria mente ancora incredula, insicura e diffidente!

Quando la mente conscia smette di dare ordini e contrordini a causa della sua insicurezza, e acquisisce finalmente una grande fiducia e crede fermamente in se stessa, l’inconscio recepisce automaticamente l’ ordine e si mette prontamente al lavoro! E in che modo l’inconscio recepisce l’ordine? Attraverso la formazione della rete neuronale tra l’emisfero sinistro e l’emisfero destro del cervello!

Il tempo occorrente per autoconvincerci recitando una frase potenziante, serve a convincere la propria mente incredula e diffidente, non l’inconscio! È la mente che deve convincersi, non l’inconscio!

Non è di vera efficacia invece l’operazione inversa, ossia bypassare la mente e agire direttamente sull’inconscio, perché la ragione riprende ben presto la situazione sotto il suo controllo come succede con i comandi ipnotici. Infatti, il motivo per cui l’ipnosi non ha avuto il successo auspicato in campo medico è perché, agendo soltanto sull’inconscio, ha effetti temporanei.

Soltanto quando la mente conscia smette di dare ordini e contrordini a causa della sua cronica insicurezza, e acquisisce finalmente grande fiducia in se stessa  credendo fermamente in ciò che pensa, i suoi ordini sono prontamente recepiti dall’inconscio che si mette subito all’opera! Il tempo occorrente per far partire l’inconscio, serve a convincere prioritariamente la mente incredula e diffidente della bontà del mantra!

Insomma, è la mente conscia e solo essa che può essere convinta, o meglio auto convincersi con la ripetizione di frasi potenzianti, non l’inconscio! L’inconscio riceve gli ordini dala mente conscia attraverso le vie neurali.

Se è così, e credo che sia esatto il mio ragionamento, si è ribaltato un secolo di psicologia del profondo!

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