I gay sono malati e deviati, hanno bisogno di aiuto psicologico. Dobbiamo scoprire dove sono e identificarli, e se sono clandestini devono venir espulsi. I cittadini li hanno visti sul Piave, sulla Pontebbana e nei parchi pubblici. Dire che queste pratiche sono vergognose è poco, siamo al degrado morale. E i gay non devono invadere la libertà altrui: sono stato a verificare, li ho visti che si appartavano. Ma controlleremo anche i tanti trans che prendono in subaffitto gli appartamenti per prostituirsi. Dobbiamo recuperare certi valori e la nostra morale.
Questa non è la prostituzione femminile, questa è maschile e non può passare inosservata. Il Piave ha anche un valore simbolico, c’è un monumento degli artiglieri circondato da preservativi, guanti, salviette.
Transenneremo la zona, contestando divieti di sosta e atti osceni: la situazione è diventata intollerabile.
Ok, il sindaco ha ragione… Immagino che zone dove prostituzione e cruising sono fatti senza ritegno debbano essere “bonificate”; e va usato il pugno forte.
Certo il Piave ha un valore storico non indifferente, e poi a prescindere da questo, anche fosse la piazzola di una tangenziale, è sempre brutto vedere il degrado che si crea in certe situazioni…
Ma da qui a dichiarare che quello che ha dichiarato (“I gay sono malati e deviati”) ce ne passa!!
Mio caro sindaco, mica tutti i gay vanno a fare cruising sul piave, sa? Anzi spesso sono i timorati di Dio (leggasi repressi) come lei che ci vanno…
Fonte: La Tribuna di Treviso.