Ricchezza e intelligenza vanno di pari passo?

Creato il 20 novembre 2012 da Lebarricate @gaetano_rizza

20 novembre 2012By IL CRONISTA

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Si vuole parlare di come la società, sempre di più, sia suddivisa in poveri e ricchi, e di come questi ultimi, di conseguenza, si credano anche i più intelligenti, i più in gamba, insomma la classe eletta.
La classe eletta che può decidere anche il destino, il futuro, l’esistenza dei più poveri; decidere le razioni e la qualità di cibo per questi, il numero di stanze in cui possono abitare, le zone delle città più adatte, le auto che possono utilizzare, le scuole che possono frequentare i loro figli e quelle che invece possono frequentare i propri.
Non capiscono, questi, che il loro benessere non dipende tanto dalla loro intelligenza, ma piuttosto dal caso che li ha fatti nascere, per esempio, in una famiglia benestante nel centro di Roma o di Bruxelles, piuttosto che Parigi o New York, invece che in una provincia dell’Africa nera o della Mongolia.
Le facoltà intellettive degli esseri umani sono le stesse. C’è chi le può sviluppare meglio – in base alle situazioni geografiche e storiche – c’è chi, pur avendo le stesse potenzialità, non nasce in un contesto favorevole per poterle sviluppare adeguatamente.
Tutto lì.
C’è da chiedersi, comunque, se coloro che si credono più intelligenti e più in gamba, alla fine siano un bene o un danno per la società.
Visti i risultati a cui ci hanno portato, che cercano come sempre, tra l’altro, di scaricare addosso ai più poveri; che sono più poveri, ricordiamolo, solo perchè non nati in un appartamento confortevole a Milano o a Parigi o in una provincia benestante, e quindi prettamente per una questione fortuita e non per loro propria intelligenza.
Boh? Chiamatelo pure esercizio di filosofia spicciola fine a sè stesso… ma i ricchi lo facciano, ogni tanto, magari…
Chissà che non ci sia del vero.
IL CRONISTA
Ricchezza e intelligenza vanno di pari passo?


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