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Ricerca di Verità, e ricerca di consenso…

Creato il 08 agosto 2012 da Tnepd

Ricerca di Verità, e ricerca di consenso…

Ricerca di Verità, e ricerca di consenso… Che si tratti di ingenuità, che si tratti di malizia, fatto sta una percentuale impressionante della popolazione mondiale ha soppiantato la ricerca di una propria verità, con la ricerca del “consenso”.  Essere nel giusto, per costoro, significa avere sorrisi e parole di approvazione da parte di altri immersi nella stessa condizione di auto-fraintendimento esistenziale. Certo, certo, saranno pure decenni che certi signori delle alte sfere enfatizzano e aggravano il morbo della “ricerca generale del consenso”. Ma fatto sta che lavorano su una tendenza già presente, e anche troppo ben radicata, nell’animo degli uomini. Lo so, lo so: forse dovrei essere più “compassionevole”. Ma la mia verità, è semplicemente che non riesco a non provare disprezzo, quando di fronte all’interpretazione, tanto del “da pensarsi” quanto  del “da farsi”, vedo un essere umano semplicemente spaziare con lo sguardo alla ricerca di una qualsiasi fonte di autorevolezza esterna, invece che guardarsi  un attimo dentro.  ”Io sono Ok, tu sei ok!” C’è gente, che prosegue follemente a questo modo, per tutta la vita. La paura di essere “additati” per “diversi”…,e potrei anche concludere il post qui…. Il fatto che questi tipi vivano sempre e comunque in gruppo, che si circondino continuamente di altri, con i quali condividono il medesimo patto silente, non mi da di per sé particolarmente fastidio. Ognuno, è a mio avviso libero di annegare in ogni sorta di menzogna condivisa che più preferisce. Ciò che invece mi disturba parecchio, è la tendenza di queste fazioni dell’anonimato, nelle quali la responsabilità è sempre “di nessuno in particolare”, di riservare una mentalità da “agogna” per ogni forma di vita che non condivida la loro passione per l’uniformità e il conformismo…. Ricerca di Verità, e ricerca di consenso… La folle ricerca del consenso, ne sono certo anche se non ne ho mai direttamente “beneficiato”, deve infondere una certa sensazione di sicurezza psicologica. Lo capisco. E’ comodo, facile, persino immediato, annegare il proprio senso critico dietro la cortina fumosa di un non mai meglio identificato “SI” dice; “SI” fa. Pensare fa fatica. Prendersi la responsabilità di essere Umani, il che è lo stesso, fa fatica. Ma un essere umano non è un essere umano, se non sa elaborare, criticare, e giungere a conclusioni, che siano squisitamente proprie. Il fatto che una notizia appaia tra le pagine di un quotidiano, tanto per fare un esempio, non garantisce di per sé minimamente, che di verità si tratti. Non vi è alcuna necessaria implicazione logica, specialmente di questi tempi. Ma ovvio che il protagonista della “vita come ricerca di consenso” non ha o non sente il bisogno, di appurare la verità, quando gli altri al suo stesso modo si limitano a confermargli che la sua mancanza di senso critico è perfettamente normale. Anzi: che non si tratta affatto di mancanza di senso critico….
La verità di una notizia che permanga inindagata nella propria pretesa di verità, riposerà dunque, sempre e comunque nel semplice, spietato, anonimo ASSENSO, di tutti quelli che accettano che le cose stiano a quel modo, punto e basta. Ricerca di Verità, e ricerca di consenso…Guardarsi negli occhi, per fingere di sentirsi normali, è inoltre ormai diventato uno sport che va per la maggiore a livello mondiale. Di fronte ad ogni minima, continua e progressiva, aberrante modificazione esterna dell’ambiente sociale e umano nel quale viviamo, la maggior parte delle persone esibisce reazioni di seconda o terza mano, prese volontariamente o ingenuamente a prestito dalle reazioni che ha visto avere ad altre persone. Vicini, parenti, amici, o sconosciuti per strada. “Se gli altri confermano che è tutto normale, vuol dire che tutto va bene..” E il mondo prosegue verso derive per le quali nessuno di questi signori accetta PERSONALMENTE una briciola di responsabilità.  La mentalità è sempre un  questa, figlia come come molte altre della vita per la quale la ricerca della approvazione è più rassicurante della ricerca del vero. Si può fuggire il peso di un’intelligenza vivace, di una coscienza critica e morale? Sì può fuggire al fardello e all’ineffabile gioia di essere se stessi? Certamente che si può….Niente di più facile. Basta seguire le correnti, ogni volta che una scelta teoretica o pratica incombe. Quello che non si può evitare, però, è l’impatto strettamente e comunque PERSONALE,delle conseguenze di queste scelte. Anche a me piacerebbe sopra ogni cosa, potermi riconoscere e rispecchiare nel primo passante che incontro per strada. E’ qualcosa di prezioso, bellissimo, e integralmente UMANO.  Ma non è così semplice, trovare uno specchio efficace, realizzare che sei rispecchiato nel mondo, tu e tutto quello per cui ti alzi la mattina e cominci a lottare. Di sicuro, è più facile specchiarsi nel mondo là fuori, per tutti quelli che vivono di alibi e consenso. Il loro reciproco patto silente, li mette in una condizione psicologica di maggiore sicurezza, rispetto alle persone autentiche, che pagano lo scotto dei neuroni che accendono, spesso a colpi  del più spietato ostracismo. Del resto, siamo nell’epoca, tra le altre aberrazioni, del : “Eh, ma a te non va bene nulla!!!!” , e del “Tanto il mondo non si cambia!”.  Ricerca di Verità, e ricerca di consenso… Di fronte a uno spettacolo sconfortante e tragico di questo genere, ovvio che a prosperare ( se così si può dire ) sono non certo i più forti, i più integri, i più morali. Bensì, quelli che riescono sempre e comunque ad adattarsi ad ogni modifica in peggio dell’ambiente nel quale vivono. Quelli che si voltano sempre dall’altra parte e fanno finta di non notare.  Salvo poi scagliarsi con impeto contro quei pochi che ancora sanno distinguere bene da male, e che non vogliono sprofondare la propria integrità e moralità in una uniforme, grigia “zuppa”senza sapore. Anche perché, e qui chiudo, il consenso è la cosa più facile a questo mondo da manipolare. Là dove tutti  si sentono uguali, c’è sempre qualcuno “più uguale degli altri” che muove i fili a tutti i burattini.
Per fortuna, la ricerca personale della verità, quale che ne sia l’oggetto, può venire imbrigliata, deviata, repressa. Ma mai troppo a lungo, e mai oltre una certa intensità.  Ricerca di Verità, e ricerca di consenso… Per concludere: la ricerca del consenso è una dipendenza, una sorta di droga. Quando una persona abdica alla sua voce interiore, quando decide di non ricercare le inconfondibili risonanze del “vero” dentro di sé, la sua dipendenza da fonti di “approvvigionamento” esterne assorbite a-criticamente cresce, cresce e continua a crescere sempre più. E’ facile riconoscerle, se solo si ha l’occasione di scambiare con loro due parole, le persone nutrite di “verità per sentito dire”. Pronte ad angosciarsi per ogni elemento perturbante introdotto nella conversazione, sono le persone che “sanno” tutto di tutto, unicamente perché si limitano da sempre ad attingere da una qualche fonte esterna, dalla quale attingono molti e molti altri. E perché assumono quale continua conferma del fatto che “E’ così che “si” pensa, “si” dice e “si” fa, nella vita”,i  sorrisi di approvazione da parte di altri inautentici che, pari loro, vivono stritolati nella morsa della PAURA DI ESISTERE IN SENSO AUTENTICO(ovvero PERSONALE). Resto della convinzione, pertanto,  che “Meglio 10 errori commessi usando la propria testa, che uno solo compiuto usando quella di altri”. Un abbraccio controcorrente David The Hurricane Di Bella

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