Ricerca e cura della parola fondano la
possibilità di una narrazione educativa che diventa strumento e
luogo della consapevolezza storica dell'individuo. La parola che
realizza il pensiero, e con esso costruisce la coscienza, è
nascosta, sommersa, confusa tra gli eventi e le azioni.
Gli eventi sono irriconoscibili senza la parola, gli eventi senza una loro narrazione sono ambigui e distanti, ambigui e irrazionali, privi di orientamento, difficili da sostenere.
La narrazione nascosta, dentro le cose che succedono e dentro le cose che le persone fanno, nel continuo dibattersi tra accadimenti subiti e comportamenti agiti, costruisce il significato dei percorsi esistenziali, il valore delle azioni, il motivo dei progetti, il senso della vita, il fine dell'esistere.
Il valore della vita di ogni individuo
è nascosto dentro le trame di un racconto prezioso per sé e per gli
altri, da cercare e curare, da decifrare e apprezzare, nel sussurro
delle parole che descrivono e ripetono, e si espongono con
delicatezza e pudore, senza grancassa, senza il clamore dei mercati e delle piazze.