Ricercatore crea videogames basati su organismi viventi

Creato il 15 gennaio 2011 da Zonwu

Il fisico di Stanford Ingmar Riedel-Kruse ha iniziato a sviluppare "videogame biotici", una nuova classe di videogiochi che involvono organismi viventi come il paramecio. Il progetto non solo vuole esplorare nuove frontiere dell'interazione con microrganismi, ma anche sollevare l'attenzione sul dibattito che riguarda le biotecnologie.
Il team di Riedel-Kruse ha sviluppato il primo videogame in cui il giocatore influenza il comportamento di un microrganismo vivente in tempo reale. Questo tipo di "videogame biotico" consiste principalmente nell'interagire con i processi biologici di base del microrganismo.

"Speriamo che giocando a questi videogame, che comprendono una biologia su scala troppo piccola per essere vista ad occhio nudo, le persone realizzino quanto siano affascinanti questi processi, e che si interessino e ne vogliano sapere di più" spiega Riedel-Kruse. "Le applicazioni che possiamo immaginare sono da un lato educative, per le persone che vogliono imparare la biologia, ma pensiamo anche che potremmo avere persone che svolgono esperimenti reali mentre giocano a questi videogames. E' qualcosa da approfondire in futuro, quali siano i problemi della ricerca in cui una persona possa essere coinvolta e dare un contributo sostanziale. Questo approccio è spesso definito come 'crowd-sourcing'".
Riedel-Kruse ha fino ad ora sviluppato otto videogame suddivisi in tre classi differenti in base al tipo di interazione che il giocatore può avere con i microorganismi. Si può infatti interagire su scala molecolare, su scala cellulare, o su intere colonie di esseri viventi unicellulari.
"Abbiamo cercato di imitare alcuni videogame classici". Un esempio è PAC-mecium, un gioco che prevede che un paramecio ingurgiti delle piccole sferette, proprio come succede in PacMan.
C'è poi Ciliaball, un gioco che consente di "calciare" una palla virtuale sfruttando le ciglia dei parameci.
Per realizzare questi videogame biotici, occorre inserire i parameci in un "bagno" che consenta loro di muoversi lberamente. Questa camera a fluido viene filmata da una telecamera che invia immagini ad uno schermo video, mentre un microprocessore compie i calcoli necessari a sovraimporre al paramecio la struttura del gioco.
Il giocatore controlla il paramecio attraverso un gamepad simile a quello dei videogame tradizionali, che gli consente di intervenire su alcuni elementi che controllano il comportamento del paramecio: in PAC-mecium, ad esempio, il giocatore controlla la polarità di un campo elettrico applicato al fluido, che influenza la direzione del microrganismo.
Riedel-Kruse vuole sottolineare il fatto che il paramecio è una forma di vita primitiva e monocellulare, che non ha la capacità di percepire il dolore. "Parliamo di microbiologia in questi giochi, forme di vita molto primitive. Non usiamo organismi di alto livello. Dato che molti giocatori durante i test hanno sollevato la questione di dove si possa tracciare questa linea, questi giochi potrebbero essere un ottimo strumento per stimolare discussioni su problemi bioetici nelle scuole".
Stanford researcher uses living cells to create 'biotic' video games (w/ Video)

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